giovedì 24 agosto 2017

L'estate sta finendo...inizia la conta dei danni. Breve riflessione sul fenomeno degli abbandoni

- Eleonora -


Come ogni anno, anche l'estate del 2017 ha lasciato il segno sulla vita di tantissimi amici a 4 zampe, vittime di abbandono da parte di umani egocentrati, impegnati solo a programmare le proprie vacanze e i propri viaggi, anche a discapito di altri esseri viventi.

Campagne di prevenzione, manifestazioni, incontri informativi e mille altre iniziative portate avanti per arginare questo triste fenomeno ancora non risultano abbastanza incisive per le coscienze di alcune persone, che poi - ironia della sorte o perpetrazione del sadismo - in alcuni casi sono le stesse che, poi, nel periodo natalizio tornano ad affacciarsi nei negozi di animali per "acquistare" altre vite ancora.

Un circolo vizioso, che i volontari tentano da sempre di scardinare, ma che ancora resiste, perché agli animali non è riconosciuta la giusta dignità, perché mancano pene severe per chi abbandona, ma soprattutto perché è carente - davvero troppo carente - la capacità empatica di immedesimarsi nel terrore di un cane, di un gatto, di un coniglio, di una cavia o di un qualsiasi altro essere vivente nel momento stesso in cui viene tradito dal suo "amico" umano e lasciato in strada.

La riflessione che vorrei fare con tutti è che se da una parte, almeno nell'area centro-nord del nostro Paese, sembra in lieve diminuzione il numero di cani e gatti abbandonati, dall'altro canto, però, crescono conigli, gerbilli, cavie, criceti, che spesso scaraventati con tanto di gabbia e ciotoline, vengono trovati in strada.
- Lola -

A questi, poi, sono da aggiungere tutti quelli "ceduti" dai propria umani, che, improvvisamente, scoprono di essere diventati allergici al loro pelo e di non poterli più tenere.

Ora queste strane allergie insorgono, in genere, in estate e subito dopo Natale, quando ci si accorge di aver fatto o ricevuto un regalo sbagliato, ma è troppo tardi per rimandarlo al mittente. Non sono quindi certificabili clinicamente, ma solo moralmente deprecabili visto che rappresentano una squallida scusa per venir meno alle proprie responsabilità.

E quanta rabbia per i volontari quando si riceve una telefonata del tipo: "Non posso più tenere il mio animale, quindi se non lo prendete voi sono costretto a lasciarlo libero in qualche prato!"...Rabbia che si somma, tra l'altro, alla frustrazione di dover pensare a come salvare l'ennesima vittima della superficialità umana.

Così da una parte c'è chi cede e abbandona senza scrupolo per poi partire alla volta di una qualche meta turistica prenotata da tempo senza pensare alla presenza di un animale in casa, e dall'altra c'è chi corre tra un recupero e una cessione, tra una clinica e un ambulatorio, impegnando in tal modo la propria estate.

Mondi paralleli e dicotomici, che non hanno modo di incontrarsi, se non nell'attimo in cui uno lascia e l'altro accoglie una vita.

Così sempre più aumentano conigli, cavie, criceti e gerbilli in cerca di adozione. Vere vittime dell'uomo, questi piccoli amici a 4 zampe raramente sopravvivono in strada o in parchi, se non si interviene velocemente per recuperarli.

zooplus.it


Inoltre, non è così insolito che chi li prenda non sappia quale tipo di responsabilità si stia assumendo, per cui ad un cento punto decida di disfarsene. Perché si tratta di animali delicati, che richiedono cure specifiche affidate a medici veterinari esperti in esotici, cibo altrettanto specifico, spazi idonei per vivere bene, assenza di gabbie e socializzazione...in un'unica parola: consapevolezza!

Spesso, invece, ci si rende conto di tutto ciò solo a posteriore e non prima di aprire le porte della propria abitazione. Il problema sorge, allora, al momento di partire per le vacanze e si opta per la soluzione più semplice: l'abbandono.

L'estate che stiamo vivendo ha già mietuto numerose vittime al proprio passaggio. Ma non è la sola.

Lo scorso anno, ad esempio, i volontari dell'associazione AmiConiglio onlus, operando sul territorio laziale, hanno risposto a decine e decine di segnalazioni, accogliendo cessioni e recuperando 17 conigli (tra cuccioli ed adulti) al Parco di Via Calimera a Roma e altri 2 in un prato di Ladispoli, proprio a ridosso della ferrovia.

Numeri importanti per chi deve poi far visitare, sistemare temporaneamente e, infine, trovare una casa a questi piccoli amici.
- Scheggia -

E quest'anno non è andata meglio. Ultimo recupero ieri a Ponte di Nona, sempre a Roma, di una coniglia, ora tratta in salvo e che vedete nella foto, Scheggia.

Di strada da fare ce n'è ancora davvero moltissima. Serve maggiore informazione alle persone affinché diventino consapevoli della responsabilità, che si assumono, nel momento in cui decidono di adottare un piccolo o grande amico a 4 zampe.

E poi bisogna ricordare che, se non si può portare con sé in vacanza il proprio pet, si può, tuttavia, ricorrere a soluzioni alternative, come le pensioni, i pet sitter, basta solo organizzarsi per tempo.

Al momento il picco degli abbandoni dovrebbe essere passato, ma i volontari ben sanno che si tratta solo di una breve tregua, una pausa, che terminerà subito dopo Natale, intervallata nel frattempo dalla ricerca di adozioni, dall'organizzazione di eventi informativi, dalla ricerca di fondi e molto altro ancora.

Prima di prendere un animale non basta pensarci una sola volta, ma bisogna arrivare anche a mille riflessioni, finché non si sono vagliate tutte le opzioni, a cui si potrebbe andare incontro, e si è, quindi, sicuri di poterle affrontare.

I coniglietti che sono in queste foto sono stati salvati dall'associazione AmiCOniglio onlus e cercano casa. Sulla pagina facebook dell'associazione ne potete trovare molti altri ancora.

Un grazie a tutti i volontari, che ogni giorno dedicano gran parte del proprio tempo alla cura, alla ricerca di casa, al recupero, al salvataggio di animali di ogni specie e razza, altrimenti condannati a morte certa. Ad ognuno di loro un plauso speciale perché contribuiscono a rendere questo mondo migliore!