giovedì 28 settembre 2017

"Pollo 100% Italiano". Ecco quanto emerso dall'ultima inchiesta condotta da Animal Equality


Il risultato della nuova inchiesta condotta da Animal Equality, tra la Lombardia e l'Emilia Romagna, lo si trova nel dossier Pollo 100% Italiano, pubblicato in data odierna.

Un resoconto crudo e fedele nei dettagli, le cui immagini, girate grazie all'utilizzo di alcuni droni, lasciano poco spazio alla fantasia ed aprono, piuttosto, le porte all'interno del mondo degli orrori.

Infatti, come è possibile vedere dal video i polli sono costretti a vivere la loro brevissima esistenza in condizioni di estrema crudeltà. Malati, menomati, il più delle volte questi muoiono ancor prima di essere macellati, perché la loro vita non vale neppure una visita veterinaria o la somministrazione di alcuni farmaci.




E neppure i loro corpi senza vita meritano alcuna attenzione, scordati là sul fondo delle gabbie, lasciati a marcire da parte degli addetti che se non li vedono da vivi, figuriamoci una volta deceduti.

Spaventose sono anche le cifre di cui ha parlato il direttore esecutivo di Animal Equality Italia, Matteo Cupi: 500 milioni di polli, che vivono in queste condizioni tra l'indifferenza generale.

Anzi, ultimamente sempre più spesso in televisione passano pubblicità che vogliono convincerci che polli, maiali e vacche sono felici di vivere negli allevamenti, con grande attenzione da parte dei responsabili della produzione.

Ma di cosa stiamo parlando? Ma davvero qualcuno è così cieco da poter credere che questa sia la realtà?

Da tempo Animal Equality si sta battendo per chiedere condizioni di vita migliori per questi animali.

Certamente il sogno di tutti noi, che abbiamo fatto una scelta alimentare cruelty free, è quello di non dover mai più parlare di allevamenti intensivi, ma nel frattempo qualcosa va fatto e in fretta.

Il video è una stilettata al cuore (almeno per me), ma non possiamo sempre far finta di non vedere, convincendoci che tutto quello che ignoriamo volutamente non esiste, perché invece esiste e cresce sulle spalle di anime innocenti.

Possibile che osservare pulcini che a malapena riescono a respirare o a stare in piedi, perché così li vuole l'industria della carne, non susciti nulla nelle nostre coscienze? Possibile che vedere sfrecciare quei camion, che corrono verso l'ultimo viaggio di esseri viventi non ci provochi dolore e non ci faccia tornare con la mente ad altre deportazioni? Ci indigniamo se si tratta di esseri umani, ma rimaniamo indifferenti perché sono "solo dei polli"?

Troppo semplice. Di nuovo cadiamo preda della trappola dell'antropocentrismo, che proprio non trova alcun appoggio in un mondo eticamente corretto.

E' tempo di scegliere le nostre coscienze e di fare qualcosa. Cosa? Intanto possiamo iniziare a far sentire la nostra voce firmando la petizione on line promossa da Animal Equality. Bastano pochi secondi per farlo ed è un primo passo verso un traguardo che prima o poi si raggiungerà.

La strada sarà lunga e, purtroppo, segnata ancora da sangue e violenza, però sta a noi non cedere il passo a chi pensa che si possano allevare vite per rendere i nostri piatti più allegri. Oggi esistono tantissime opzioni alimentari, quindi mettiamo da parte ogni pretesto e scegliamo per una volta davvero di essere degli umani, ma nel senso più autentico del termine.


Sabrina Rosa



mercoledì 27 settembre 2017

Per tutti quelli che...ridiamo la libertà ai conigli così vivono secondo natura!




Continuo a non comprendere, ancora, se la vista di queste foto mi provochi più dolore o più rabbia - che poi sono le due facce della stessa medaglia -, ma, in ogni caso mi sembra proprio che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in alcuni esseri umani.

Ieri sera quando mi sono arrivate le immagini tramite messaggio, ho fatto non poca fatica a rispondere, perché una velatura sottile, che mi appannava gli occhi, non mi facilitava il compito di trovare i tasti. Per un istante ho solo pensato a quanto dolore debba provare questa creatura innocente e a quanto possa essere impaurita...nulla più!


Quella che vedete è, dunque, Podina, chiamata così a causa delle lesioni riportate, non si sa con esattezza come, ma probabilmente a seguito del suo lungo vagare sull'asfalto.

Podina è stata segnalata qualche giorno fa all'associazione Amiconiglio onlus, mentre se ne stava immobile sul ciglio di una strada trafficata della Capitale.

Immobile forse per il terrore o anche per il dolore e così è stata recuperata e portata in clinica, dove le hanno riscontrato una bruttissima pododermatite ed è per questo che ha le fasciature a protezione delle zampine.

Al momento è accudita a casa di una volontaria, che, non solo deve somministrarle farmaci più volte al giorno, ma anche portarla periodicamente in clinica per sostituire le bende....

Un impegno gravoso per chi lavora e fa volontariato, ma che viene comunque svolto con il cuore e malgrado tutto e tutti.

Ora questa coniglietta mi ha fatto immediatamente balzare alla mente una frase sentita e risentita, fino allo sfinimento: Lasciamo liberi i conigli di vivere nei prati secondo natura!

Benissimo e chi potrebbe volere o pensare il contrario? Il problema sorge quando questi conigli che vogliamo rendere tanto liberi, sentendoci fieri del nostro operato proprio come dei provetti Konrad Lorenz, fino a poco prima erano nelle nostre case, quindi vivevano coccolati, nutriti, o - alle brutte - in gabbia, ma in ogni caso in sicurezza!

E poi improvvisamente eccoli qui. Gettati in strada o in parchi pubblici, alla mercé di un mondo fuori che per loro è sconosciuto e denso di pericoli in ogni angolo.

I conigli di sicuro non sono roditori, ma altrettanto certamente sono delle prede e come tali possono morire uccisi da gatti o cani, ma anche da qualcuno che li usa come cena (non è un film horror, ma triste cronaca delle nostre città metropolitane!) o finire sotto le macchine o...la lista sarebbe troppo lunga, lascio quindi alla fantasia di chi legge...

Quindi troppo facile prenderli quando si pensa di volerli in casa, pensando che siano dei giocattoli, per poi abbandonarli ricordandosi che, invece, sono degli esseri viventi, con tantissime esigenze come qualsiasi altra forma di vita!!!!! E qui scatta l'idea geniale: doniamo loro la libertà!

Ora il mio personale consiglio a chi la pensa in tal modo è quello di non arrivare a donare la libertà, ma, anzi, di fare qualcosa di ancora migliore.

Non prendeteli proprio se non siete certi di come accudirli e di come poterli tenere insieme a voi! Non prendete conigli, né cavie, né cani o gatti, né uccellini. Scegliete un peluche che, al massimo, ha bisogno di una lavata e via!


zooplus.it



Evitate di far correre pericoli a queste creature, di impegnare il tempo e i soldi delle associazioni per salvarli (vi assicuro che i volontari hanno le giornate piene anche senza le vostre idee geniali) e lasciateli vivere in pace.

Esistono quartieri di Roma invasi dalla presenza dei conigli (ovviamente tutti liberati da qualche umano) e questo è un problema, che prima o poi si dovrà affrontare. E, allora - mi chiedo - quale sarà la soluzione scelta dalle istituzioni? La stessa già adottata in altre parti di Italia, ossia la soppressione di questi piccoli amici a 4 zampe perché troppi?

Il frutto di quella che alcuni definiscono libertà e che io, al contrario, chiamo viltà lo vedete, perciò, qui in queste foto in tutta la sua intensità, forte del suo lato oscuro.

A breve sarà Natale e, come ogni anno, fioccheranno regali pelosi per i propri piccoli o le proprie amate, per poi scoprire, dopo l'ultimo scoppiettante fuoco d'artificio di San Silvestro, che in realtà non è stata proprio una scelta felice quella di prendere un animale e via con la liberazione!

Io mi auguro, più che altro, che prima o poi ci si possa liberare, invece, da questo antropocentrismo sfrenato che sta distruggendo il pianeta.

Decidere di vivere con un animale è una dichiarazione formale di assunzione di responsabilità non un contratto a tempo determinato, tendente al part time!

Speriamo che Podina possa rimettersi a breve e trovare una famiglia, che sappia riconoscerla nella sua unicità di coniglio, quindi di vita!

Un pensiero speciale va a tutti i volontari, per quello che ogni giorno fanno, il più delle volte ignorati anche dalle stesse istituzioni pubbliche deputate alla tutela animale.

La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali ha detto Gandhi...noi, quindi, siamo ancora davvero distanti anche dalla sufficienza, basta solo guardare per un secondo queste foto per capirlo.

Sabrina Rosa



venerdì 22 settembre 2017

La storia di Angelo diventa una docu-fiction: tra i banchi di scuola il racconto del cane massacrato a Sangineto, che ha commosso tutta l'Italia




Ogni volta che torno ad osservare lo sguardo di Angelo il cuore sobbalza. Uno sguardo pieno di aspettative, che, purtroppo, nel suo procedere non ha incontrato altro che odio, rabbia e soprattutto assenza di empatia nei suoi aguzzini.

Oggi, però, qualcuno ha deciso di ridargli voce, raccontando la sua storia perché non venga dimenticata e perché non si ripeta ancora verso altre anime innocenti, che non hanno colpa alcuna se non fidarsi dell'essere umano.


E' così che è nata una docu-fiction realizzata dal progetto di comunicazione sociale “Allegra, Yes I am” ed intitolata #Angeli - Storia di ordinaria ingiustizia.

Tre sono i nomi principali da menzionare a questo punto, ossia Antonella Tomaselli, autrice e scrittrice, dalla quale è partita l'idea di girare il filmato, Fabiana Grasso, ideatrice del progetto Allegra, Yes I am e Roberta Giudetti, scrittrice, sceneggiatrice e docente di regia. Il tutto, inoltre, è stato realizzato a costo zero, grazie all'ausilio di studenti e professionisti della scuola di regia ACME di Milano. 

Pensato proprio per le scuole, quindi destinato non a suscitare scalpore o odio, ma piuttosto ad educare (nel senso più nobile del termine, ossia e-ducere, quindi tirare fuori la parte migliore delle nuove generazioni), il filmato vede come protagonista un beagle, Artù, e racconta una storia di abbandono, intervallata da interviste fatte a nomi noti del mondo animalista, in prima linea per la lotta alle ingiustizie ed ai maltrattamenti.




Tra questi ricordiamo Edgar Meyer,  presidente dell’associazione Gaia Animail&Ambiente, Francesca Console, una delle curatrice della pagina Facebook  “L’urlo di Angelo”, Manuela Trinci, psicoterapeuta dell'infanzia e dell'adolescenza e Rossella Nigro, avv. di Gaia Lex Cosenza.
La voce narrate della storia è, invece, quella di Alessandra Casella, attrice e conduttrice televisiva.
La scelta di usare un beagle è stata voluta proprio per far andare con il pensiero al fatto che non esiste solo un Angelo (come anche il titolo ci ricorda, parlando di Angeli), ma ce ne sono tantissimi e tutti hanno bisogno del nostro aiuto.

Ecco perché è importante andare ad incontrare le nuove generazioni, quelle che sono il futuro in potenza di ognuno di noi e alle quali abbiamo l'obbligo etico e morale di consegnare un mondo migliore.
Oggi, come sappiamo, i quattro assassini di Sangineto sono stati condannati ad una pena "ridicola", ossia 16 mesi senza farne nemmeno uno in carcere, ma commutati in parte in un periodo di volontariato in un canile, oltre al pagamento delle spese processuali e dei danni.
 Ma non è questo il punto. Il punto è che bisogna educare i giovani all'empatia, a quel meraviglioso sentimento che ci consente di metterci nei panni dell'altro e di riconoscerlo nella sua unicità di vita. Cosa che di sicuro Giuseppe LiparotoLuca BonanataFrancesco BonanataNicholas Fusaro non sanno neanche cosa sia...

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Le scuole possono richiedere questo filmato in alta definizione e farlo così vedere ai propri studenti, questo è fondamentale. Per chi fosse interessato basta contattare l'associazione Allegra, Yes I am   o andare sulla pagina facebook di quest'ultima.
A me gli occhi si sono lucidati più volte quando ho visto il video, ho ascoltato le parole delle persone intervistate ed ho immaginato la paura e la sofferenza provate da Angelo. Odio la violenza in ogni sua forma, ma quando perpetrata ai danni dei più deboli, la sento davvero intollerabile.
Il sogno di tutti quelli che - come me - credono in un mondo migliore, è che non accada mai più quello che è successo a Sangineto. Abbandoni, uccisioni, cessioni di animali, ogni giorno ci raccontano qualcosa di diverso, ma per rendere realtà un sogno servono molte energie e, sopratutto, tanta voglia di farlo. Questa docu-fiction e uno dei modi possibili, quindi speriamo arrivi in tutta Italia e non solo...per non dimenticare!

Sabrina Rosa



lunedì 18 settembre 2017

"Anche io so farti compagnia", campagna a favore del riconoscimento dei conigli come pet



Anche se, ormai, le statistiche nazionali ci confermano che il coniglio, è il terzo animale presente nelle nostre case, subito dopo cani e gatti,tuttavia, questo piccolo e simpatico amico a quattro zampe ancora non ha avuto un riconoscimento normativo come pet.

Può sembrare un argomento di secondaria importanza, ma vi assicuro che non lo è nella maniera più assoluta. Innanzitutto perché in questo modo il coniglio è ancora considerato - almeno da un punto di vista prettamente normativo - un animale da reddito e, di conseguenza, viene privato di alcuni benefici, dei quali godono invece da tempo cani e gatti.

Ecco perché è nata la campagna Anche io so farti compagnia, a cura di Fabio Marcone di Made in Bunny.

All'interno di questo sito è possibile innanzitutto firmare direttamente la petizione, per la richiesta di riconoscimento anche del coniglio quale animale da compagnia. Inoltre si può scaricare il modulo di raccolta firme per cercare di averne quante più possibile ed ottenere, in tal modo, una modifica della normativa al momento vigente.

Per tutte le associazioni impegnate in quest'ambito, ma anche per chi ha con sé in casa uno o più conigli si tratterebbe di un passo legislativo fondamentale.

In altri Paesi questi animali sono, ormai, da circa venti anni assunti al ruolo di pet, perché la loro diffusione in ambito domestico e familiare non poteva che renderli tali. Perché, allora, l'Italia non dovrebbe seguire lo stesso iter?

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Al momento è fondamentale l'aiuto di ognuno di noi, sia per la firma della petizione, sia anche per la sua promozione sia cartacea che on line. Quindi, come sempre, chiedo l'aiuto di tutti per mettere una firma velocissima ed aiutare un sogno a trasformarsi in realtà.

Già l'espressione animale da reddito mi fa venire i brividi. Adattarla ai conigli mi fa gelare direttamente il sangue.

Per me gli animali sono compagni di vita, esseri senzienti che condividono con noi il nostro stesso viaggio esistenziale, quali ospiti del pianeta Terra. Purtroppo per molti altri non è ancora così, per cui dobbiamo impegnarci tutti per cercare di modificare lo status quo.

Da poco meno di un mese la mia quotidianità si è arricchita grazie all'arrivo di una nuova meravigliosa creatura, una mini coniglietta tripode alla quale la vita ha già presentato un conto abbastanza salato. Ebbene osservarla ogni giorno lottare per conquistare la propria libertà, iniziare a creare con lei una relazione, vederla anche interagire con cani e gatti facendosi valere quando serve, non fa altro che ricordarmi quanto la vita sia un dono unico e speciale. Non importa in quale forma voglia incontrarci, lo è sempre e comunque.

Quindi laddove è possibile dare una mano per fare qualcosa, credo sia eticamente corretto farlo. Un gesto d'amore non può far altro che arricchirci e renderci migliori...scegliamo ogni giorno come riuscirci!

Sabrina Rosa




martedì 5 settembre 2017

"Se lo conosci lo educhi" Il 23 settembre si celebra la giornata internazionale del coniglio, ecco come passarla insieme


"Se lo conosci lo educhi"...perché no? Appuntamento il 23 settembre a Roma per migliorare la relazione con i nostri piccoli amici a 4 zampe, lunghe orecchie e codino a pompon.

Proprio così per celebrare la giornata internazionale del coniglio, quest'anno l'associazione AmiCOniglio onlus ha deciso di organizzare un evento insolito, che possa essere non solo un momento di incontro e di piacevole condivisione, ma anche un'occasione di crescita e di confronto.

Pertanto a partire dalle ore 17.00, presso il ristorante Lo Stregone a Roma (Via Angelo Emo, 27) Romy Carminati terrà un corso sulla gestione, la relazione, l'interazione e i primi elementi di gioco proprio con il nostro (o i nostri, mai mettere limiti alle diverse condizioni) coniglio (o quindi conigli).

Si tratta di un momento formativo di basilare importanza, che getta le basi per poter rispondere probabilmente a molti dei nostri Ma come mai? o Perchè?, che inevitabilmente scattano quando si ha a che fare con questi animali, i quali, benché particolarmente diffusi nelle nostre case, sono ancora troppo poco conosciuti.

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Si pensa siano una specie di cane o di gatto, mentre i conigli sono animali complessi, ben differenti da quelli che da decenni, ormai, condividono le nostre abitazioni con noi, quindi richiedono cure diverse, attenzioni diverse, interazioni specifiche e non surrogati di relazioni, che siamo soliti avere con altre specie domestiche.

Insomma un coniglio è un coniglio e non un cane o un gatto e questo dobbiamo sempre tenerlo bene a mente per non fare danni!!!

Dopo il corso ci sarà, poi, anche l'apericena, con tanto di degustazione di vini e menù vegetariano!!!

Ovviamente il ricavato delle diverse attività andrà a sostegno delle spese, che l'associazione quotidianamente sostiene per poter recuperare, curare e tenere in stallo i diversi trovatelli di turno!

Nel corso della serata i volontari di AmiCOniglio, presenti all'evento, saranno a disposizione dei partecipanti per chiarire eventuali dubbi o dare consigli su quale tipologia di coniglio adottare, anche perché l'estate che sta finendo è stata davvero intensa da un punto di vista di abbandoni e ora l'associazione ha tantissimi coniglietti (ma anche cavie) in cerca di casa!

In genere si dice prendere due piccioni con una fava, il 23 settembre, invece, sarà possibile prendere infiniti spunti con un solo pomeriggio e non è poco.

Io uno spunto importantissimo l'ho già preso al volo e voglio condividerlo con voi, perché ha aperto in me una lunghissima serie di riflessioni.

A fornirmelo è stato Amedeo, presidente di Amiconiglio, che, nel corso del nostro ultimo incontro, mi ha fatto notare come in un mio precedente articolo non avessi messo in risalto forse quello che è l'aspetto più grave dell'abbandono dei conigli: il loro essere invisibili.
- Devil in cerca di casa -

E' proprio vero. Se vediamo in strada un cane o un gatto abbandonato mobilitiamo mezzo mondo (soprattutto tramite web) per cercare di recuperarlo, mentre quando si vedono conigli in strada o nei parchi ci si limita a dire al massimo Che carini, ma non si pensa che siano animali in pericolo, come - anzi forse più - di un cane o di un gatto.

Non avevo mai pensato a quest'aspetto della questione, ma è verissimo e corriamo il rischio che accada come succede con le persone senza dimora della nostra città , anch'esse invisibili, per cui o si ha lo sguardo in qualche modo "allenato" oppure non le vediamo proprio, andando solo a peggiorare il problema. E non è che non vedendo il problema questo sparisca, anzi...

Perché conigli abbandonati in strada o nei parchi da due diventano velocemente tantissimi e se inizialmente tutti sono attratti dalla bellezza del fenomeno, ben presto gli stessi entusiasti invocano che si corra ai ripari e che si argini il fenomeno, con conseguenze disastrose!

Grazie Amedeo perché è davvero uno spunto fondamentale! E chissà quanti altri ne verranno il 23 settembre, per cui davvero tutti coloro che amano questi piccoli amici a 4 zampe non possono mancare!

Per prenotazioni o informazioni mandate una mail all'indirizzo: eventi@amiconiglio.it. Importante: la prenotazione è obbligatoria!

Nel frattempo andate a sbirciare il sito dell'associazione o la pagina facebook e vedete là quanti conigli e cavie cercano casa, come diventare volontari e dare una mano e tanto, tanto altro ancora....