venerdì 25 gennaio 2019

Animali di serie A (cani e gatti) e animali di serie B (maiali, vacche, pecore capre, polli e anche conigli)

- Ospiti del Rifugio Hope - 
Questa mattina, dando un'occhiata alle statistiche di lettura del blog, mi è balenata alla mente improvvisa una riflessione: possibile che anche tra chi si professa animalista, ci sia ancora una distinzione tra animali di serie A ed animali di serie B?

Mi spiego meglio....Ho notato, con immenso dispiacere, che quando parlo di cani e di gatti, l'interesse per gli articoli cresce a dismisura. Ci sono condivisioni, commenti,  mi arrivano mail!

Invece, quando tratto tematiche inerenti vacche, maiali, pecore, capre, ma anche gli stessi conigli - che sono il terzo animale presente, ormai, nelle nostre case - è come se parlassi di argomenti di minore interesse.

Prima di proseguire su questo tema, ci tengo a precisare che innanzitutto, come ben sa chi mi conosce e mi segue, la mia è una "famiglia allargata" e lo potete vedere dalla foto qui sotto:




Foto in cui mancano ancora un coniglio, tre cavie ed altri due gatti, al momento dello scatto liberi in altre zone di casa.

Quindi per me davvero è difficile fare distinzioni di specie o di razza. Così, quando vedo che non c'è così tanto interesse per gli altri animali, la mia mente si affolla di dubbi e di domande.

Prima domanda: forse questo succede perché gli altri animali sono meno conosciuti rispetto a cani e gatti? Potrebbe essere una motivazione, che tuttavia non giustifica lo scarso interesse dimostrato, laddove si parli di allevamenti intensivi o di sfruttamento animale, perché una vita è una vita, non importa in quale forma si manifesti agli altri. 
Anzi è proprio dove c'è sofferenza, che dovremmo fermarci più a lungo per riflettere e cercare di capire cosa fare.


- Rifugio Hope -

Seconda domanda: forse, invece, alla base di una riduzione di attenzione c'è il fatto che reputiamo meno intelligenti o meno sensibili gli altri animali rispetto ai nostri pet? Questa è un'argomentazione, che sento portare avanti con forza da alcuni animalisti. I cani e i gatti sarebbero più intelligenti perché convivono da secoli con l'uomo. A parte il fatto che, secondo me, non è che l'uomo sia poi proprio il massimo esempio di intelligenza (e basta vedere come sta distruggendo il pianeta), ma poi chi è che può stabilire il quoziente intellettivo di una pecora o di una gallina e, soprattutto, in base a quale parametro dovremmo stabilire chi è più o meno intelligente?
Quindi anche questa domanda, mi rimane senza risposta.


- Ospiti del Rifugio Hope -

Terza domanda (probabilmente la più pericolosa): forse molti non sono interessati a leggere notizie riguardanti altri animali (oltre a cani e gatti), perché se ne cibano e, quindi, non vogliono neanche sapere quali siano le loro sorti? E qui la riflessione diventa più profonda e va a muoversi su un terreno minato. 
Perché è abbastanza dicotomico, se non quasi schizofrenico, accarezzare il proprio cane, coccolare il proprio gatto e poi cibarsi di carne o di pesce o anche di loro derivati. Come si può giustificare un tale atteggiamento? Magari a fare questo sono, poi, quelle stesse persone che si scagliano con ferocia contro il festival di Yulin (esecrabile ovviamente, ma non meno cruento delle atrocità, a cui sottoponiamo ogni giorno nei nostri macelli centinaia di animali) o contro le fabbriche di pellicce prodotte scuoiando vivi cani e gatti (magari non ci avete mai pensato, ma non è che i conigli siano felici di venire spellati vivi per produrre capi di abbigliamento). 

Il terzo punto è quello per me più doloroso. Alcune sere fa ho partecipato ad un seminario sull'alimentazione di cani e gatti; erano presenti tantissime persone, tutte attente alla salute dei propri pet, tutte là concentrate a prendere appunti e a fare domande sul come dare la corretta dose di cibo ai propri cani e gatti, per farli vivere al meglio...eppure quando il relatore ha posto la fatidica domanda: "Quanti di voi sono vegetariani o vegani?" abbiamo alzato la mano in cinque! Cinque su cinquanta...una percentuale scadente, se non vergognosa.

E questo mi riconduce alla riflessione iniziale, per cui esistono, anche per gli animalisti, animali di serie A ed animali di serie B

Io vorrei che queste persone, che si professano animaliste (termine, tra l'altro, abbastanza odioso a mio avviso) invece di continuare a fare gli struzzi mettendo la testa sotto la sabbia, iniziassero a prendere coscienza veramente di quello che succede negli allevamenti. Vorrei che non passassero oltre, quando vedono alcuni filmati in rete, perché "troppo sensibili per osservare alcune scene!" Ma sensibili di cosa, se poi continuate ad essere voi i principali promotori di questo mercato della morte, nutrendovi di carne e di pesce o anche di loro derivati?

Gli animali sono tutti uguali. Hanno tutti amore da dare, voglia di giocare, bisogno di stare a contatto con la propria mamma appena nati, esattamente come noi.

Il 30 dicembre scorso sono stata a visitare il Rifugio Hope (vi consiglio di andare, perché davvero è un'esperienza bellissima) e qui ho potuto passare alcune ore insieme a creature fantastiche: maiali, conigli, capre, pecore, cavalli, vacche e tori....

Tutti pronti a socializzare, a ricevere una carezza o un pò di verdura, senza più bisogno di temere in contatto con gli umani, perché là sono, ormai, al sicuro.

Tutti unici e speciali, come solo gli animali sanno esserlo. A colpirmi è stato però un bufalino, un piccolino smarrito e in cerca di attenzioni, recuperato dopo che era stato legato e gettato via, pronto per morire, solo perché maschio, quindi inutile per produrre latte e, di conseguenza, mozzarella: in altre parole semplice merce da gettare.



Lo vedete qui nella foto, mente ciuccia il latte da un mega biberon appositamente attrezzato per le sue esigenze.

Ecco, questa creatura è la vittima designata (in questo caso per fortuna tratto in salvo) del nostro bisogno di mangiare mozzarella di bufala. Un bisogno falso, ma soprattutto un bisogno crudele perché dietro ad ogni morso di questa prelibatezza regionale c'è un cucciolo lasciato a morire subito dopo essere nato.

E parlo della mozzarella, ma potremmo fare lo stesso discorso per le uova o anche per il miele e mille altri prodotti ancora.

Questo è l'essere umano, la creatura intelligente ed illuminata che, a detta di alcuni, avrebbe elevato di rango anche lo status di cani e gatti.

Io credo che ci sia qualcosa di profondamente distorto in tutto ciò. Infatti ancora una volta noi pensiamo di poterci arrogare il diritto di stabilire quale sia la scala gerarchica degli abitanti del pianeta: prima noi (l'antropocentrismo sarà la rovina della Terra), poi cani e gatti e poi tutto il resto degli animali, che sono a nostro servizio per essere mangiati, scannati, depredati delle zanne, munti della bile, esposti su una palla nei circhi o chiusi in acquari a vita nei delfinari.

Dovemmo essere noi animalisti i primi a dare il buon esempio a tutti, cambiando stile di vita, ma cambiandololo realmente e, soprattutto, mostrando rispetto ed amore verso qualsiasi creatura, che incontriamo ogni giorno lungo questo nostro viaggiare.




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