giovedì 31 luglio 2014

Il maiale...non è solo sinonimo di prosciutto, anzi è un intero mondo da scoprire


Il maiale è un animale, che, lontano dai soliti stereotipi che lo accompagnano, può, invece, regalare tantissime sorprese a noi tutti.
Infatti, grazie alle sue innate e spiccate capacità comunicative, quest'animale è un compagno di vita eccezionale, capace di convivere anche insieme a cani e gatti e di correre incontro al suo padrone, quando si riunisce a lui dopo una giornata di assenza.

Anzi, se proprio vogliamo puntualizzare, è bene ricordare che il maiale soffre molto di solitudine, per cui ha bisogno di una presenza costante accanto a sé.

Fino a settemila anni fa circa, il suo antenato, un cinghiale addomesticato, poi, con il passare del tempo, si nutriva esclusivamente di tuberi e radici, un cibo di cui i suini sono particolarmente ghiotti anche oggi.
Il suo grugno, infatti, agisce come una specie di rilevatore, che, grazie alle numerose terminazioni nervose presenti sulla sua superficie, è in grado sia di comunicare con il mondo circostante (così. ad esempio, la scrofa usa proprio il grugno per insegnare ai figli cosa fare o non fare), sia anche di scoprire i luoghi migliori per cibarsi.

E qui, dunque, possiamo sfatare un altro mito, che vuole il maiale tendenzialmente onnivoro, mentre nella realtà questo è un animale che si adatta a mangiare tutto, ma che predilige, quali nutrienti per la propria dieta, frutta e verdura. In particolare, i suini sono ghiotti di banane, meloni e mele.

Se vengono allevati in famiglia, nel caso particolare dei maialini vietnamiti, è bene non eccedere mai con l'alimentazione, perché questi animali tendono ad ingrassare, per cui bisogna prediligere sempre fibre e vegetali, al posto dei cereali.


Un'altra leggenda metropolitana, che qui si vuole cancellare, è quella che associa il maiale allo sporco. I maiali sono animali che amano la pulizia, tanto da tenere sempre separati zona deiezioni e zona ristoro (alimentazione e sonno), anche quando si trovano rinchiusi in allevamenti intensivi e in gabbie anguste.

Questi animali amano giocare, come amano stare in compagnia dei loro amici umani. Imparano velocemente a rispondere se vengono chiamati e, quando sono particolarmente felici e rilassati, tendono a sdraiarsi sul dorso, per farsi accarezzare la pancia, e a scodinzolare. Proprio come siamo abituati a fare con i nostri amici cani o gatti, nel momento in cui li coccoliamo, così avviene anche con i suini: rispondono alle nostre attenzioni con grande partecipazione emotiva e affettiva.

Inoltre, i maiali "chiacchierano" molto. Per loro emettere suoni equivale esattamente al nostro parlare, confrontarci, comunicare, raccontarsi, condividere. Così è difficile non accorgersi della loro presenza, quando sono liberi di muoversi in un ambiente accogliente e familiare.

Versi che ricordano un pò dei gorgoglii, ma che possono trasformarsi in urla strazianti, quando i maiali sono rinchiusi nei macelli, in attesa del loro turno di eliminazione. Durante il mio tirocinio a medicina veterinaria mi è capitato due volte di dover andare in un macello e là ho incontrato l'orrore: ho visto scene strazianti, ho sentito grida, che non riesco ancora dopo quasi 20 anni a cancellare, ho vissuto brividi e un forte senso di impotenza di fronte a vite e colori, calore ed energia che dopo solo qualche attimo si trasformavano in freddo e gelo. Quel freddo e gelo che solo la morte sa donare, senza possibilità di appello.
- Un macello tra i tanti del nostro Paese - 


Spesso si parla della "naturalità dell'essere onnivoro dell'uomo". Ecco a me non interessa discutere qui di questo, ossia se l'uomo sia tendenzialmente onnivoro piuttosto che vegetariano o vegano, perchè ognuno segue la propria etica esistenziale, mentre è per me importante testimoniare che, a mio avviso, non è naturale questo modo di sfruttare gli animali, non è naturale questa prosopopea di pensare di essere proprietari di tutto, di poterne disporre sempre e comunque a proprio piacimento. Perché odiare la vita non è poi così naturale. Pensare che la vita di qualcuno sia più valevole di quella di qualcun altro non è altrettanto naturale.

E se continuiamo a distruggere tutto ciò che abbiamo intorno, in nome di un progresso e di un benessere effimero, di un surplus materiale, che poco o nulla lascia alla nostra vera umanità, allora di naturale davvero non rimarrà più niente! Non perdiamo la poesia del calore di una vita, in cambio di un primo posto nella gara del chi più si accaparra più è felice.

martedì 29 luglio 2014

I pipistrelli e le Bat Box


I pipistrelli non sono tra gli animali più amati dagli uomini, forse perché l'immaginario collettivo li ricollega immediatamente ai vampiri, ma, conoscendoli più da vicino, si possono scoprire molte cose e arrivare ad ospitarli nelle Bat Box.

Infatti, ormai dal 2008, sono arrivate anche sul mercato italiano delle piccole costruzioni in legno - dette appunto Bat Box - pensate proprio per i pipistrelli, vendute inizialmente solo nei supermercati Coop, ma ora diffuse ovunque, e progettate in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze.

L'obiettivo è quello di proteggere questi piccoli mammiferi, che abitano d'estate i cieli del nostro Paese, non solo in campagna, ma anche in città,  e che sono un valido aiuto per combattere gli insetti e il loro sovra numero.



La prima cosa da sapere è, dunque, dove e quando posizionare le Bat Box, perché possano poi essere un rifugio confortevole per i nostri amici pipistrelli.

Rispetto alla scelta del luogo è da preferire, innanzitutto, un angolo poco rumoroso e scarsamente frequentato, ma soprattutto lontano dal suolo, in modo tale che sia riparato dall'attacco di eventuali predatori presenti nella zona (se si posizionano le Bat Box sul balcone della propria abitazione, vale la stessa regola, soprattutto se in casa si hanno anche dei cani o dei gatti!).
Inoltre, è bene anche non metterle troppo vicine a fonti luminose, altrimenti i pipistrelli non riescono più a capire bene quando è giorno e quando è notte, per cui potrebbero mancare il momento giusto per il loro pasto: il tramonto!
- Una Bat Box -

Invece, relativamente al momento migliore dell'anno per la loro collocazione, va detto che è da preferire il mese di marzo, quando inizia la bella stagione e i pipistrelli cominciano a svegliarsi, dopo il letargo invernale.
Spesso, inoltre, è bene sporcare con un pò di terra le Bat Box prima di appenderle, così da eliminare l'odore di nuovo, che può essere un deterrente alla loro scelta come abitazione.

Se vedete che non arrivano subito degli "ospiti", malgrado tutti i vostri sforzi per posizionare nella maniera migliore possibile la Bat Box, non demordete: magari i pipistrelli non 'hanno ancora trovata o non è ancora il momento giusto dell'anno per poterla abitare.

Se, invece, vi capita di trovare un pipistrello ferito e non potete rivolgervi immediatamente ad un centro specializzato per la cura di questi animali (come le oasi della LIPU) fate attenzione ad alcuni aspetti fondamentali.

Innanzitutto non sollevate mai un pipistrello per le ali, ma prendetelo delicatamente sotto il corpo (pancia o schiena a seconda di come è posto) e adagiatelo all'interno di una scatola, senza ovatta, che può essere pericolosa, ma, piuttosto, con della carta assorbente sul fondo.

All'interno di questo riparo di emergenza aggiungete, poi, un piccolo contenitore per l'acqua e mettete la scatola in un posto silenzioso, coprendola con un cartone, dotato di buchi per l'aerazione.
Se disponete di una borsa dell'acqua calda, usatela come supporto per poggiarvi sopra la scatola con il pipistrello, facendo attenzione a non ricoprire del tutto la borsa, ma solo per metà, in modo tale che il nostro piccolo amico alato possa scegliere se mettersi dalla parte più calda o da quella più fresca della sua abitazione temporanea.

Non date cibo improvvisato ai pipistrelli, ma solo acqua e, al limite, camole della farina (non le altre!). No latte, no carne cruda. In attesa di portare il pipistrello da un veterinario, potete consultare il sito: http://www.tutelapipistrelli.it/ho-trovato-un-pipistrello/, che vi darà tutte le informazioni necessarie.

Se, poi, vi siete appassionati a questi piccoli amici e volete saperne di più, potete anche consultare la guida al primo soccorso dei chirotteri, che vi spiega come comportarvi in caso di ritrovamento sia di cuccioli che di adulti di pipistrello.

Pazienza e costanza sono le parole d'ordine. La mia Bat Box è appesa da circa due anni, ma ancora i pipistrelli non sono arrivati. Non bisogna disperare, anzi, con questa crisi degli alloggi sono sicura che prima o poi qualcuno la sceglierà come sua abitazione cittadina.

http://www.generazioneweb.net



venerdì 25 luglio 2014

Piumini d'oca, a quale prezzo?



Piumini d'oca eccezionali per proteggerci dal freddo? Si, ma a quale prezzo per questi animali?

Accade spesso che si confonda il concetto di "naturale" con quello di "eticamente corretto", che si confonda la morbidezza con qualcosa che nasconde, invece, dolore e crudeltà nei confronti della vita.
Piumini d'oca, questo l'oggetto del dibattere di oggi. Sono caldi, sono leggeri, sono protettivi, sono così tanto confortevoli e malleabili da adattarsi alla temperatura del nostro corpo...si ma a quale prezzo per le oche?

Di certo un prezzo troppo alto se si considera il fatto che, per ottenere le famigerate piume delle nostre imbottiture invernali, si fa ricorso agli allevamenti intensivi di questi animali, nonché alla spiumatura (generalmente senza anestesia, che ha un costo eccessivo in una politica esclusivamente economica e niente affatto etica!), che è una pratica talmente dolorosa, da provocare spesso la morte di alcune oche per crepacuore.

Ancora una volta, quindi, il benessere umano si fa forte del dolore animale. Un dolore, in cui la morte è solo la celebrazione suprema ed ultima di una vita breve, fatta di capannoni freddi, di forte confusione generata dall'assenza di imprinting genitoriale (fondamentale per la vita degli uccelli, come ci ricorda il buon Lorenz), di terrore per quello che potrebbe accadere da un momento all'altro, di torture vere e proprie, perché togliere con la forza, anzi strappare le piume ad un'oca di due mesi, sul cui corpo, prima ancora che sulla cui anima, rimangono cicatrici profonde e indelebili, se non è è tortura come altro possiamo chiamarla?
- Oca nutrita a forza -

E queste violenze, in genere, si ripetono ciclicamente nel periodo compreso tra i due e gli otto mesi, dopo di che alcune oche vengono macellate e altre finiscono in un altro incubo senza ritorno, quello dell'allevamento per la produzione di foie gras. Cibo ingerito mediante tubi ficcati in gola con forza, dato fino a far scoppiare il fegato dell'animale, che sarà poi servito sulle nostre tavole come specialità unica, proveniente dalla Francia, dove - si sa - la cucina è un vero e proprio culto. Tralasciamo qui il fatto che poi la Francia il più delle volte non lo vede neppure transitare sul proprio territorio questo patè, ma visto che fa tanto tendenza pensarlo, lasciamo quest'illusione ai "buongustai del cibo"!

Sembra sia davvero difficile per l'uomo muoversi senza lasciare dietro di sé scie di sangue. Un sangue mai inevitabile, ma solo frutto della superficialità dell'essere umano o - forse no - della sua tracotanza, del suo pensare che, se mai esistesse una scala dei bisogni planetari, i suoi  starebbero sempre e comunque al primo posto. E qui non parliamo di bisogni primari, come mangiare e bere, ma, piuttosto, di bisogni fittizi, il più delle volte indotti dal mercato economico, dalla pubblicità....

All'interno dell'Unione Europea sono Polonia, Ungheria e Romania che sfruttano in tal modo le oche, mentre nel resto del mondo il primato spetta alla Cina.

Naturalezza ed etica non sono, quindi, necessariamente sinonimi. Teniamolo a mente la prossima volta che decideremo di fare un acquisto per le nostre case. Cucina, stanze e altri ambienti domestici possono risultare confortevoli anche senza doversi far carico della responsabilità del dolore di altre vite. Ciò è tanto più vero quando ad attenderci a casa abbiamo pet di vario genere. Non cadiamo nell'errore di classificare anche noi gli esseri viventi: cani e gatti si, oche no. perché quella vita che incontriamo ogni giorno nei nostri amici a quattro zampe scorre allo stesso modo anche sotto le piume di un'oca, che nasce in un capannone e chiede solo rispetto

mercoledì 23 luglio 2014

Trento, gli orsi diventano animali "dannosi"...quindi abbattiamoli!



Nella Provincia Autonoma di Trento gli orsi sono stati declassati, passando da specie protetta a specie dannosa, per cui ne sono, oggi, autorizzati, laddove non è possibile munirli di radiocollare, sia la cattura che l'abbattimento.


La conseguenza è che, del tutto in barba ai finanziamenti ottenuti proprio per facilitare la reintroduzione di questi animali nell'habitat locale, Trento consente, invece, ai cacciatori o ad altro personale delegato in loro vece di poterli uccidere. Poco o nulla importa se poi gli orsi diventeranno solo un ricordo, perché così stabilisce la legge.

La norma, facente parte dei Piano d'azione interregionale per la gestione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace), è stata proposta dalla Giunta provinciale trentina, a seguito di un lavoro di monitoraggio fatto nel 2013, per evitare che gli orsi uccidano il bestiame, creando danni agli allevatori della zona. Così, malgrado la forte attrattiva turistica che questi animali rappresentano, si è optato per una loro eliminazione.
Peccato solo che - come ha giustamente evidenziato la Lega Anti Vivisezione (LAV) - nel nostro ordinamento giuridico la definizione di specie dannosa sia illegittima. Infatti, gli orsi non fanno altro che comportarsi secondo la propria natura, quindi non si può proporre un loro abbattimento solo per interessi economici, perché, in tal modo, si violerebbero la Legge 157/92, nonché gli articoli 544 ter e bis del Codice Penale.
- Orso bruno - 

Di conseguenza la LAV ha già annunciato di voler fare non solo un ricorso, ma anche un esposto alla Corte dei Conti per la sospetta 'cattiva gestione' dei cospicui fondi nazionali e dell'Unione Europea, destinati a sostenere, negli anni, il Progetto di reintroduzione LIFE Ursus.
La domanda che salta subito alla mente di tutti è, infatti, come sia possibile che la stessa specie animale, che poco prima era protetta, un momento dopo si trasformi in pericolosa, anzi no così tanto pericolosa da dover essere abbattuta. 
Va bene le mutazioni genetiche. Passi anche la velocità alla quale corre il mondo, per cui tutto muta in fretta, ma qui i conti proprio non tornano. Anzi, forse si sta cercando di far tornare quelli della Provincia Autonoma di Trento, ma non è giusto farli quadrare sulla pelle dei poveri orsi, che non hanno altra colpa se non quella di essere, appunto, proprio degli orsi!
Mi ha particolarmente colpito il commento di una persona a questa notizia, nel quale c'era scritto: "Ma chi di noi da bambino non ha dormito con un orso di peluche?". In effetti siamo cresciuti un pò tutti con il nostro piccolo Winnie the Pooh tra le braccia, sentendolo come un amico protettivo e tranquillizzante. Ecco gli amici non si tradiscono, mai! 
Quindi ricambiamo il favore e proteggiamo ora noi questo gigante da cacciatori, bracconieri, arrivisti e da tutti coloro che fanno ancora così tanta fatica a comprendere che l'uomo è solo un animale tra gli altri, che condivide il pianeta con specie diverse dalla propria, e non l'indiscusso proprietario della Terra, che decide a suo piacere delle sorti di ogni altro essere vivente.


lunedì 21 luglio 2014

Vinci (FI), Mucca in fuga per la libertà

- Teresa, in fuga nel 2011 nello Stretto di Messina


Nelle notte tra il 22 e il 23 luglio scorsi, una mucca è riuscita a fuggire dalla sua stalla di Sant'Ansano, nel Comune di Vinci, in provincia di Firenze, per ritrovare la propria libertà.

Immediatamente l'allevatore ha allertato la Polizia Municipale locale ed il veterinario della ASL, attivando così le ricerche dell'animale, che al momento è, tuttavia, ancora latitante. E fortuna che è così. Infatti, il "proprietario" della mucca ha messo in allarme tutti sul fatto che questa potrebbe "caricare come un toro", per cui gli agenti della polizia hanno ricevuto l'autorizzazione a sparare a vista per sopprimere l'animale.

Quindi, l'uomo non è preoccupato per le sorti della sua mucca, che verosimilmente al momento sarà abbastanza spaventata e stressata per l'allontanamento dai suoi luoghi abituali di vita, ma è, piuttosto, agitato per un capitale in fuga, che non sembra in alcun modo voler rientrare.

- Yvonne -

Questa storia è molto simile a quella di altre vacche, che sono poi entrate nel cuore di molti italiani, evitando in tal modo il macello. E' il caso, ad esempio, della mucca Yvonne, che, dopo alcuni mesi di fuga, è stata alla fine ritrovata ed affidata alle cure di persone, che l'hanno tenuta con sé, premiando il suo coraggio e la sua volontà di sfuggire ai piatti degli umani. 

O anche il caso di Teresa, altra mucca che, nel 2011, dopo essersi allontanata da un allevamento in Sicilia, ha tentato addirittura la fuga in mare, gettandosi nello Stretto di Messina, pur di scappare dalla sua prigione (http://www.greenme.it/informarsi/animali/5584-teresa-mucca-stretto-messina). Anche in questo caso, l'animale è stato salvato e adottato da una fattoria didattica.

Gli animalisti, quindi, ora si sono attivati attraverso la rete, chiedendo al Comune di Vinci di intervenire perché la mucca non venga abbattuta, ma anzi protetta una volta catturata (se mai verrà catturata!).

E' possibile aderire a quest'iniziativa, facendo sentire anche la propria voce in difesa della vita di questo nostra grande amica a quattro zampe, su Twitter mediante  l'hashtag #MuccaVinci, mentre su Facebook si può fare riferimento alla pagina https://www.facebook.com/events/795052753860118/?fref=ts

Speriamo, quindi, che la fuga per la libertà di questa mucca finisca in una vittoria, come recitava il titolo di un film ormai datato, ma che ha fatto la storia del cinema. Noi, quindi, continueremo a seguire la storia della nostra amica fuggitiva con grande interesse, ovviamente facendo il tifo per lei e per il suo coraggio di dare una nuova speranza alla propria esistenza.

giovedì 17 luglio 2014

Aperitivo all'Isola Tiberina, una serata davvero speciale

- Isola Tiberina, Roma -


Una serata davvero speciale quella di ieri, trascorsa insieme ai nostri amici a quattro zampe in occasione dell'aperitivo offerto dall'Associazione A.S.T.A., in collaborazione anche con altre realtà del mondo animalista (Arcipelago 2000 , AVCPPQuinto Mondo , Sos Levrieri e Angeli a 4 Zampe), presenti qui per trovare casa ai cani ospiti delle loro strutture.
All'ingresso immediatamente ci corrono incontro scodinzolanti un simil maremmano e un simil corso, davvero imponenti. Non consapevoli, probabilmente, della loro mole tentano di salutarci con un'allegra slinguazzata e come resistere a tanto affetto? Si, siamo proprio arrivati nel posto giusto allora e il comitato di benvenuto non è niente male.

Tra persone di varia età, varia estrazione sociale, vari interessi, i veri protagonisti sono, però, sempre loro: i cani. L'eccitazione di vivere, per un giorno almeno, fuori da una gabbia, coccolati da mani calde che, per fortuna, questa volta non sono là a dispensare violenza, ma solo amore, quelle voci che continuano a ripetere "Ma quanto siete belli!", quelle foto, che da ogni parte tentano di immortalare un momento magico, devono essere sicuramente un ristoro per l'anima di chi passa la maggior parte del proprio tempo dietro le sbarre di un canile o di un rifugio, nel migliore dei casi.
- Andrea Roncato -

Tra i tanti volti, alcuni davvero noti. Di fronte al microfono di una telecamera, riusciamo a cogliere le ultime parole di un'intervista che sta rilasciando Andrea Roncato. Sta parlando della magia degli occhi di un cane, di uno sguardo che rimane anche dopo la morte e che non puoi lasciare andare, dell'importanza di non abbandonare mai un amico a quattro zampe, perché gli umani possono tradirci, ma gli animali non lo fanno mai. Le sue parole mi commuovono, forse anche perché si sente che sono sincere e mostrano un aspetto particolarmente umano di un uomo, di un attore, che generalmente siamo abituati a vedere in vesti ben diverse da quello che ora, davanti a noi, racconta tutto ciò.
E mentre lui parla di fronte alle telecamere, un cucciolo bianco e nero, stretto tra le sua braccia, si gode quell'attimo di notorietà e sembra essere particolarmente soddisfatto del discorso, che sta ascoltando. Anche lui cerca casa, speriamo che la serata gli abbia portato fortuna.

- Licia Colò e Antonella Dalmonte

Poi, dopo poco, arriva anche Licia Colò. Lei non ha bisogno di tante parole; da sempre in prima linea per difendere gli animali, ha anche un sito che parla proprio di loro (http://www.animalieanimali.it) e ci racconta che sono tantissime le persone che lo leggono, partecipano, condividono. L'Italia, quindi - come ci fa notare -, sta cominciando, anche se con un pò di ritardo rispetto agli altri Paesi, a diventare maggiormente sensibile anche a queste tematiche. Sorridente, semplice, sembra di conoscerla da sempre. E' un altro aspetto magico del mondo degli animali. In questi incontri, raduni, in primo piano ci sono solo loro, i nostri amici a quattro zampe, tutto il resto è puro contorno, per cui sembra che ci si conosca da sempre, che tutto sia possibile e che ogni altro pensiero negativo, per qualche ora, possa essere lasciato da parte.


In un altro angolo della terrazza, nel frattempo, le due responsabili dell'Associazione Angeli a 4 Zampe - Isabella D'Onofrio e Mizzy Serangeli (http://angelia4zampe.blogspot.it) - insieme ai due amici pelosi in cerca di casa, Lancillotto e Scilla, tentano di rilasciare un'intervista, ma non è facile.
- Isabella D'Onofrio e Mizzy Serangeli

E' troppo bello questo mondo fuori dalla gabbia, per cui Lancillotto vuole andarsene in giro e di star fermo di sicuro non se ne parla. Anche loro sempre pronte a dare una mano, in cambio di una vita fuori da una canile lager. Sono tanti i cani, che seguono, aiutate da volontarie sempre pronte tra appelli, stalli, raccolte fondi e così via...Non lo fanno per lavoro, ma solo per rispetto alla vita, all'esistenza e questo le rende speciali!

Tra gli altri riusciamo, poi, ad intercettare anche il Dott. Maurizio Albano, medico veterinario, autore del libro Il DeCANErone. Quello che i veterinari non raccontano, i cui proventi della vendita saranno completamente devoluti a favore dell'A.S.T.A. (http://www.associazioneasta.com), associazione con cui collabora. Gentilmente decide di concederci un'intervista, ma facendo un patto: non parleremo del libro, perché non l'ho ancora letto ovviamente. Patto accettato: appena finita la lettura ne farò una recensione!
Ieri sera, quindi, il Dott. Albano ci racconta piuttosto dell'associazione A.S.T.A. che offre un aiuto di notevole importanza per la campagna di sterilizzazione capitolina. Il numero di sterilizzazioni effettuate da quest'associazione è, infatti davvero notevole: si parla di cifre, che si aggirano su 2.000 animali l'anno, tra cani e gatti, quindi una media di 8 soggetti al giorno (escludendo la domenica).
Inoltre, proprio per favorire e promuovere questa politica di reale riduzione del randagismo l'A.S.T.A. ha deciso di fare dei prezzi particolarmente contenuti per tutti i suoi soci, che vivano in condizioni di particolare indigenza, con un ISEE basso e problemi rilevanti nella gestione dei propri amici a quattro zampe. Una forma di sensibilità e di attenzione per gli animali davvero da evidenziare: la crisi sta, infatti, obbligando molte persone a rinunciare alla vicinanza del proprio cane o del proprio gatto perché non ce la fanno a sostenere economicamente anche questa spesa. Se arrivare alla fine del mese è un'impresa, arrivarci anche con dei pet rasenta il miracolo. Quindi, sapere che ci sono associazioni che comprendono questi problemi diventa una testimonianza importante del fatto di non essere soli.
L'A.S.T.A c'è e c'è in maniera chiara e trasparente. Proprio per non scendere a compromessi - come ci racconta ancora il Dott. Albano - quest'associazione ha, dunque, deciso di non gestire più nessuna struttura comunali, ma di autofinanziarsi attraverso eventi, manifestazioni o raccolte di cibo. In passato aveva in affidamento il gattile di Villa Flora, ma non appena entrati all'interno, i volontari si sono subito accorti che i conti non quadravano: a fronte di 140 gatti dichiarati, per i quali l'amministrazione capitolina pagava 9.000 euro al mese, in realtà ne erano presenti solo 50. Immediatamente è stata fatta una relazione per denunciare la situazione, ma risultati positivi non se ne sono avuti. Piuttosto che un miglioramento della gestione del gattile, oggi, infatti se ne paventa la chiusura!
Inoltre, sempre nello stesso periodo di presenza dei volontari dell'A.S.T.A a Villa Flora, qualcuno ha fatto esplodere l'ambulanza dell'associazione: semplice coincidenza o piuttosto un chiaro messaggio di non essere proprio i benvenuti in quell'ambiente? D'altra parte che non sia tutto chiaro ciò che ruota intorno al mondo animale lo sappiamo e, così, anche qui gli onesti sono scomodi.

E ci sono anche altri attivisti, che non sono propriamente legati al mondo dei cani, ma che amano indiscriminatamente gli animali, per cui sono qui a testimoniare la solidarietà alla ricerca di una casa ai piccoli o grandi amici a quattro zampe, che al momento sono ancora all'interno dei canili. Tra questi Antonella Dalmonte, presidente dell'Associazione Ethos 3000 onlus (http://ethos3000.org), che si occupa di promuovere la relazione uomo-animale, promuovendo lo strumento dell'empatia operante.

- Alcuni dei partecipanti


Nel frattempo, uno splendido levriero nero si muove maestoso tra i tavoli, con una leggerezza e un'eleganza davvero invidiabili. E' qui anche lui con la sua bandana blu in cerca di una famiglia. E' stato salvato da un pozzo, dove era stato gettato probabilmente a fine carriera agonistica. Recuperato dall'Associazione SOS Levrieri eccolo qui. Due occhi dolcissimi, in cui perdersi e una dolcezza, che traspare dal suo manto, mentre lo accarezzi e senti quanto sia fragile quella creatura sotto le tue dita.

Saltano, corrono, abbaiano...alcuni hanno già un guinzaglio o una pettorina, altri tentano di incrociare lo sguardo con qualche futura mamma o papà umani che vogliano portarli a casa con loro, raccontando, così, di un mondo migliore in cui vivere. Lontani dalle sbarre, dal freddo di un pavimento ruvido, da una strada pericolosa, da momenti che prima o poi saranno cancellati. Sono questi i cani che abbiamo salutato ieri sera alla fine dell'evento. Per ognuno di loro un pensiero speciale, che ci accompagna mentre attraversiamo il ponte dell'Isola Tiberina e ammiriamo il cielo rossastro del tramonto estivo. Un tramonto come tanti altri o forse no. Magari sarà il tramonto, che apre la strada ad un'alba nuova per qualcuno di questi cani.

Un grazie a chi crea occasioni come queste, a chi ha ancora il coraggio e la voglia di combattere malgrado il momento arduo di questo Paese. Arrivederci al prossimo incontro.



martedì 15 luglio 2014

Mercoledì 16 luglio: i cani di Roma vi aspettano sull'Isola Tiberina per trovare una casa



L'appuntamento è per domani sera, mercoledì 16 luglio ore 19.00 sull'Isola Tiberina presso la suggestiva Terrazza MUMM (Piazza San Bartolomeo all'isola).
Sarà proprio qui, infatti, che i volontari dell'A.s.t.a. (Associazione Salute e Tutela degli Animali), insieme a quelli di Arcipelago 2000 , AVCPP, Quinto Mondo , Sos Levrieri e Angeli a 4 Zampe, attenderanno chi ha voglia di aprire le porte della propria abitazione ai nostri piccoli amici a quattro zampe.


- Mastino vi aspetta domani per essere adottato -


Un momento di condivisione particolare, un aperitivo tra amici, offerto dall'A.s.t.a., per discutere insieme di temi importanti, chiedere consigli ad educatori cinofili e veterinari presenti all'evento su cure, alimentazione e modalità migliori per come mettersi in viaggio con i propri pet, davanti alla maestosità del Tevere, che rende in qualche modo questo luogo magico. 

Tra gli altri sarà presente anche l'attore Andrea Roncato, da sempre sensibile alla tematica animalista.

- Stella vi aspetta domani per essere adottata - 



Come ormai è tradizione in questi momenti, chi vuole può donare cibo (secco o umido), giornali, coperte e antiparassitari, che saranno devoluti ai quattro zampe più sfortunati e, quindi, a chi si occupa di loro all'interno di rifugi o canili o, anche, stalli casalinghi, visto il collasso delle strutture del quale tanto abbiamo già parlato. 

- Scilla e Lancillotto anche vi aspettano domani
per trovare una casa e una famiglia che li ami -


Per avere qualche informazioni in più sull'evento, le adozioni o altro è possibile contattare Susanna Celsi, responsabile A.s.t.a., al numero di cellulare 334.6551646.


Da parte mia un immenso grazie per quanto ogni giorno i volontari di queste associazioni fanno, schivando colpi da una parte e dall'altra. Speriamo davvero di essere in tanti domani, non solo per aiutare le associazioni nel loro lavoro, ma soprattutto per testimoniare con la nostra presenza che Roma è una città civile, che ama e rispetta gli animali.


lunedì 14 luglio 2014

Canili comunali capitolini: le associazioni animaliste evidenziano il pericolo di una “situazione fuori controllo”

- Roma, Canile della Muratella - 

I canili comunali sono ormai al collasso, perché tra chiusure più o meno programmate e blocchi di ulteriori ingressi al loro interno, non sanno più come rispondere all'emergenza del randagismo in città.
Ancora una volta le associazioni animaliste scendono in campo, a fianco dei nostri amici a quattro zampe...
Per saperne di più continua a leggere su: http://www.generazioneweb.net/canili-comunali-capitolini-associazioni-animaliste-evidenzialo-pericolo-situazione-fuori-controllo/http://www.generazioneweb.net/canili-comunali-capitolini-associazioni-animaliste-evidenzialo-pericolo-situazione-fuori-controllo/.

Caro Sindaco Marino...lascia almeno le spiagge libere ai nostri cani


Estate ormai in corso e via libera all'accesso in spiaggia per i nostri cani. La delibera dello scorso aprile del sindaco Ignazio Marino, infatti, è stata sospesa dal TAR del Lazio.

Altra storica vittoria dell'Associazione Earth, che, facendo ricorso al TAR regionale, ha così permesso il blocco dell'applicazione dell'ordinanza relativa a  “norme e disposizioni per il litorale marittimo di Roma Capitale”, all'interno della quale veniva impedito l'accesso agli arenili dei cani insieme ai loro padroni, con qualche rara eccezione inerente alcune categorie di cani (come quelli per ciechi o quelli adibiti al salvataggio in mare).

Il ricorso si basa su una precedente delibera regionale, risalente al 2006, in cui veniva imposto a ciascun Comune di designare alcuni tratti di litorale ai nostri amici a quattro zampe. Probabilmente una decisione scomoda per molti, in primis proprio per l'amministrazione comunale capitolina, che ha fatto, quindi, finta di dimenticarsene, andando talmente contro la normativa che non solo non l'ha rispettata, ma, anzi, ha emesso un'ordinanza in piena contrapposizione con quest'ultima. 

Il divieto di accesso da parte dei cani alle spiagge del nostro litorale sarebbe stato attivo fino al 30 settembre, secondo quanto preventivato da Marino. Ora, invece, in base a quanto hanno stabilito i giudici del TAR, l'amministrazione cittadina ha venti giorni di tempo massimo per individuare tratti di spiaggia da aprire ai cani e ai loro padroni; in tal modo giugno e luglio sono andati, ma almeno agosto - tempo permettendo - è ancora sfruttabile per starsene in spiaggia, insieme ai propri amici a quattro zampe.

A ottobre poi si vedrà cosa succede, perché il TAR deciderà se rendere o meno legge tale decisione, con un responso che farà giurisprudenza. Nel frattempo Roma Capitale potrà ricorrere al Consiglio di Stato per fermare l'Ordinanza di Sospensiva del TAR, confermando ancora una volta - semmai fosse necessaria - la sua posizione davvero poco pet friendly.

Ora rimane solo una domanda da porre al sindaco di Roma: Caro Marino dove dovremmo mettere secondo lei i cani di questa città? In strada no, perché il randagismo non è un fenomeno ammesso e, comunque, non sembra possa essere una bella pubblicità per una Capitale europea o no? In canile, però, nemmeno perché al momento gli ingressi sono bloccati, sempre grazie ad una sua ordinanza. In spiaggia meno che meno, probabilmente la scusa è che i cani sporcano, ma lei ha mai fatto un giro per le spiagge del nostro litorale o un bel tuffo ad Ostia? Certo, addossare la colpa agli animali è più facile che non prendersi le responsabilità di una città (spiaggia compresa) che davvero in quanto a pulizia e decoro lascia molto a desiderare. Locali pubblici e ristoranti non ne parliamo neppure. 

E, allora, dove possono stare i nostri amici a quattro zampe? Perché qui ci scagliamo contro la Romania e la sua legge ammazza randagi, inorridiamo di fronte alle immagini del festival di carne di cane in Cina, ma forse a breve dovremmo anche abituarci all'idea di essere tacciati a nostra volta d crudeltà. Poi - come si sa - è facile fare di tutta un'erba un fascio e da un sindaco vivisettore ad un popolazione nemica degli animali il passo è breve. 

Roma, però, sta dimostrando di non voler proprio fare con lei questo passo, di non aver alcuna intenzione di seguire le sue orme, per cui non è che, quando ha un pò di tempo libero e, magari, anche un pò di memoria per quanto promesso in campagna elettorale, pensa anche alla questione "cani"? Lo sappiamo loro non votano, quindi non sono di certo un pubblico degno di importanza, ma verosimilmente saranno un ottimo biglietto da visita alle prossime elezioni...Roma ha buona memoria!




martedì 8 luglio 2014

Roma, se trovi un cane abbandonato, lascialo dove si trova, voltati dall'altra parte o portalo a casa tua! Questa la nuova politica dell'Amministrazione Capitolina guidata da Ignazio Marino

- Canile della Muratella -

Già purtroppo non è una battuta, ma una triste realtà. Raccogliamo firme per fermare le stragi di animali in via di estinzione, ci scagliamo inorriditi contro il festival della carne di cane in Cina, lottiamo in Giappone contro la caccia alle balene, ma non bisogna mica andare così lontano per trovarsi a sostenere una causa in difesa degli animali. In questo caso, infatti, si possono fare delle battaglie a chilometri zero!
Infatti per chi ha la fortuna di vivere a Roma è tutto molto più semplice: basta scendere in strada, trovare un cane abbandonato e la cosa è fatta.
Il canile non interviene, la ASL latita, la Polizia di Roma Capitale sostiene che non si tratta di un questione di sua competenza, per cui rimane una sola possibilità: nel caso in cui si sia "umani", quindi non indifferenti al valore della vita, al di là della forma in cui questa decide di alloggiare, non resta altro che farsi carico del cane e cominciare a telefonare a tutti i parenti, i vicini, i conoscenti per tentare di trovargli una sistemazione (il mio telefono ad esempio è suonato quasi a mezzanotte di domenica, proprio per la povera canetta di cui vi parlerò tra poco, ma anche se con profonda tristezza nel cuore, non ho proprio potuto dare rifugio ad un altro trovatello).
Invece, nella malaugurata situazione in cui il cane, oltre ad essere stato mollato dal padrone, incontra anche un "non umano-specista-antropocentrico" (evento non così raro), allora, non ha scampo: rimane in strada, esattamente dove è stato trovato poco prima da qualcuno preoccupato più per se stesso e per i fastidi che un animale può dare, che per la sorte del piccolo amico, che non ha altra colpa che quella di essere nato cane e non uomo.
Per fortuna, però, c'è chi cerca di dare un freno a questa caduta in picchiata, verso la quale il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, tra una promessa mancata e l'altra (tanto si sa che in campagna elettorale ognuno promette il massimo e anche di più, per poi dare un minimo e anche di meno! Tempi di crisi...è bene fare economia) sta inesorabilmente spingendo il mondo delle associazioni animaliste capitoline, le strutture e, primi fra tutti, proprio i cani  i gatti cittadini.
A portare alla luce dell'opinione pubblica la situazione è stata, quindi, l'Associazione Earth, alla quale va come sempre la mia profonda stima e un altrettanto significativo rispetto per quanto fa, che ha sporto denuncia contro il sindaco e l'assessore per interruzione di pubblico servizio.
In una nota, della stessa Earth, si legge, infatti, quanto segue: "Una telefonata nella serata di domenica al cellulare di reperibilità dell’associazione Earth ha messo in moto l’ufficio legale. Una cittadina, avendo trovato una cagnolina vagante spaesata in strada nella zona Est di \Roma ed avendo appurato che la stessa non era in grado di riconoscere i pericoli del traffico attraversando senza precauzioni alla ricerca di un luogo sicuro dove nascondersi rischiando più volte di essere investita, ha chiamato i vigili perché la povera bestia fosse soccorsa. Non ricevendo riscontri positivi ha contattato le guardie zoofile Earth e la guardia scelta Maura Casadei si è recata sul posto chiamando nel contempo il veterinario Asl in servizio di reperibilità. Nulla di strano fin qui, è quanto stabilito per la cattura dei cani vaganti su Roma in orario di chiusura del Canile Sanitario la Muratella". 
Quindi, almeno fino a questo momento, tutto procede secondo copione, non ci sono eccessivi colpi di scena, ma strani stravolgimenti alla trama, alla quale siamo abituati. Ma, purtroppo, non è un film a lieto fine, né di quelli che si vedono tra amici per rilassarsi insieme sul divano. Infatti, dalla superficialità istituzionale all'omissione il passo è breve e il confine molto sottile. Sempre il comunicato Earth, dunque, prosegue: "Da questo momento in poi - aggiunge il comunicato - però l’inizio di una vera e propria omissione. Il veterinario della Asl giunto sul posto ha riferito di non poter autorizzare la cattura di cani che non siano feriti o mordaci per effetto della sospensione della delibera 148 che disponeva il trasferimento dei cani in esubero dal canile sanitario La Muratella ai canili in convenzione. La disposizione scritta dalla Asl RmD ed inviata al Comune di Roma recita: 'Ad oggi, per quanto ripetutamente sollecitato e diffidato non è stato ridotto il numero dei cani presenti nelle strutture di ricovero autorizzate per ospitare un massimo di 219 animali nei box destinati a rifugio e 80 nei box destinati a quarantena sanitaria', non è stato liberato dagli animali ristretti in angusti ed inappropriati carrelli il corridoio centrale, pertanto, considerato che l’eccessivo numero di animal, costituisce un serio rischio per l’insorgenza di patologie infettive, anche mortali. Si dispone l’immediato blocco degli accessi'. Il documento continua annunciando che se la situazione persiste la ASL stessa invierà denuncia per maltrattamento di animali in procura"
"E’ inammissibile e vergognoso che, soprattutto in periodo estivo, il Comune non abbia immediatamente posto riparo alla vergogna dei canili sovrappopolati e inadeguati e che si sia preferito interrompere un servizio regolamentato dalle leggi nazionali e regionali - afferma Valentina Coppola, la presidente di Earth - secondo le disposizioni vigenti i cani vaganti vengono lasciati in strada e pazienza se vengono investiti o muoiono di fame e di sete. Earth invierà oggi stesso denuncia penale nei confronti del sindaco e dell’assessore Marino per interruzione di pubblico servizio e maltrattamento di animali". 
- Lilli -
E così la sventurata canetta si è imbattuta in breve tempo nel lato oscuro dell'umanità: abbandonata due volte e, se vogliamo, il secondo abbandono è, senza dubbio, ben più grave del primo. 
Ma si sa che la vita toglie e la vita dà. Spesso proprio quando sei in strada, sola, spaventata perché delle macchine impazzite giocano al tiro al bersaglio con te, mentre stai solo cercando di capire dove andare, cosa fare, perché non riesci più a trovare la tua amata famiglia, ecco che qualcuno riconosce il tuo sguardo impaurito, si perde nei tuoi occhi e decide che no, in strada di certo non ci resti.
Così la nostra piccola amica, che ora ha anche un nome Lilli, è stata presa in consegna dall'associazione Amiconiglio, che, a dispetto del suo nome così specie-specifico, ha, invece, un cuore grande, che batte non solo per i piccoli roditori, ma anche per tutti gli animali, che, in qualche modo, hanno bisogno di aiuto. Al momento è in stallo da una volontaria ma sta cercando al più presto una famiglia tutta per sé, che le voglia bene e la faccia dormire al calduccio di una casa. Chiunque volesse prenderla, adottarla ed amarla può inviare una mail all'indirizzo: adozioni@amiconiglio.it o telefonare ai numeri 393.9143758 o anche 392.9602399.
Per fortuna qui il lieto fine c'è stato, ma Roma è grande, siamo in piena estate e gli abbandoni sono all'ordine del giorno. Se ci capita di trovare un cane o un gatto o un coniglio o qualsiasi animale abbandonato incontriamo il suo sguardo, fermiamoci un momento a sentire il suo cuore impaurito battere all'impazzata e poi non andiamo oltre. Ci sono persone al fianco di chi ama gli animali, come appunto l'Associazione Earth o le guardi zoofile. Marino non ci ascolta, loro si. Un piccolo SOS e di sicuro saranno ben più attenti e veloci delle autorità istituzionali nello scendere in campo.
Un grazie personale e di cuore va a Valentina Coppola, che conosco personalmente e so che è una donna tenera e ferma al tempo stesso, perché se serve c'è, c'è sempre stata senza preoccuparsi di rimboccarsi le maniche e in questo mondo e in questo momento storico soprattutto non è un evento così banale....
Un grazie anche a Maura Casadei, che oltre ad essere una guardia zoofila scelta, è anche una persona da ammirare e seguire, che sa combattere per i più piccoli, per chi non ha voce e, invece, ha di sicuro tante cose da dire.
Infine, un grazie al comandante Alfredo Parlavecchio, altra conoscenza di cui sono onorata, che mi ha reso partecipe di questa storia e mi ha aiutata a diffonderla e condividerla.
Perché queste storie non devono essere gocce isolate, ma fiumi in piena che prima o poi arrivano impetuose fino al mare!

lunedì 7 luglio 2014

Una domenica al Baubeach: un mare di emozioni

Baubeach - Maccarese

Sono le 8.00 del mattino quando arriviamo in una spiaggia ancora deserta e silenziosa. All'ingresso ci accolgono per la registrazione dei nostri amici a quattro zampe e, mentre riempiamo carte con nomi e date varie, mi guardo intorno. Qui è tutto colorato, mette allegria. Il Baubeach è proprio un mondo a parte...Il nuovo laghetto che hanno avvicinato all'ingresso della reception con il suo ponticello di legno, mi fa pensare a qualcosa di esotico...anzi forse no. Direi piuttosto a qualcosa di più naturale rispetto alle solite spiagge piene di musica assordante, ombrelloni tutti uguali e piantati nella sabbia con un rigore quasi geometrico, per dare l'idea di perfezione che tanto piace ormai, e alla quale sembra sia impossibile rinunciare...

Tempo trenta minuti e la spiaggia acquista i suoi colori. Chiazze di marrone, di bianco e nero, di grigio e di molti altri colori iniziano a correre qua e là sull'arenile, felici di tanta libertà. Code festanti e orecchie dritte, mentre i loro amici a due zampe li osservano e si divertono a giocare con loro.
I primi ombrelloni iniziano a spuntare in ordine sparso e del tutto "impreciso". E anche i lettini sembrano seguire lo stesso iter casuale, un iter che trovo assolutamente unico e affascinante. Non c'è un lettino uguale all'altro, non un logo simile a quello del vicino.
Qui non c'è bisogno di essere tutti uguali, anzi qui la forza sta proprio nella diversità. Al posto degli umani, i protagonisti per una volta sono, dunque, i cani. Tantissimi cani, alcuni di razza, ma ci sono soprattutto meticci salvati da qualche canile o rifugio. Li riconosci immediatamente tra gli altri. Corrono, saltano, abbaiano, invitano continuamente i propri padroni a giocare con loro.
La testa dondola ora a destra, ora a sinistra, mentre ascoltano attenti discorsi, dei quali probabilmente non capiscono gran che, ma finalmente c'è qualcuno che parla loro, senza urlare, senza picchiarli, senza minacciarli e questa è l'unica cosa che conta. C'è qualcuno che non li tiene legati ad una catena, ma li lascia correre liberi, rimanendo là...ogni volta che si girano a guardare quell'umano davvero non si è volatizzato, come già accaduto una volta.
Alcuni sono più timidi, altri più intraprendenti, ma nel loro sguardo - per chi sa leggerlo e ha voglia di farlo - compare a momenti un lampo di luce, che li richiama al passato e rende ancora più intenso il presente. Li osservo e continuo a pensare che solo chi ha abitato l'inferno, può riconoscere il paradiso quando lo incontra. E loro lo stanno scoprendo ora....

E osservo i miei due cani e mi meraviglio ancora una volta nel tentare di comprendere come possano stare nella loro doppia vita. Un tempo prigionieri di un canile lager - che prima o poi voglio proprio andare a vedere - e ora qui, amati e coccolati. Arrivati a distanza di 4 anni uno dall'altra, diversi, ma con quello sguardo terrorizzato iniziale, che mi ha permesso di amare immediatamente Trilly, riconoscendo in lei lo stesso terrore puro che aveva Speed 4 anni fa...
A volte quando dormono si lamentano, sobbalzano e mi chiedo sempre se stiano sognando del tempo andato. Non importa, tanto ormai la vita è altro...

Ecco qui su questa spiaggia è davvero altro. Le persone che hanno dei cani spesso sono vessate da condomini o vicini o semplici passanti, per i quali gli animali sono fastidiosi e basta (i  miei vicini, ad esempio, sentono il cane che abbaia, ma non sono infastiditi dalla trivella, che da circa un mese sfonda e ripara l'asfalto stradale causando un rumore infernale. Sono anche infastiditi dai piccioni e dai gabbiani, ma non vedono i cumuli di spazzatura vicino ai cassonetti, che richiamano questi uccelli). Quindi sono esse stesse, in qualche modo, dei soggetti discriminati. Qui, invece, no. Per una giornata sembra di poter tornare a vivere come all'inizio dell'universo: umani e animali insieme, stessi diritti e doveri nel condividere il pianeta e nulla più...
Uomini animalizzati, che giocano al pari di un cane, e cani umanizzati, che dormono sdraiati sui lettini, vicino ai loro amici umani.
Nessuno litiga con nessuno. Questo posto è un'ottima palestra per l'esercizio della tolleranza...diversità vuol dire arricchimento, non solo stereotipi, che mettono un freno alla possibilità di incontrare gli altri.
La domenica vola. In questo turbinio di emozioni e di pensieri, il mare fa da sfondo e mi aiuta, come sempre, a disperdermi con la mente tra le sue onde.
L'ora del tramonto arriva in fretta. Doccia veloce ai canetti e subito in macchina. Il motore non ha neppure tempo di far sentire la sua voce che dal sedile posteriore due paia di occhi lanciano l'ultimo sguardo e poi immediatamente si chiudono, facendo scivolare Speed e Trilly in un mondo incantato. Chissà se davvero è questo il paradiso. Se non lo è, comunque è qualcosa di molto vicino. E, così, finalmente si può riposare, in attesa di tornare a casa.


sabato 5 luglio 2014

Roma Associazione Earth: formazione estiva in attesa del prossimo corso per Guardie Zoofile,

Roma - giovedì 10 luglio presso la sede dell'Associazione Earth, di via dei Quintili, 50, con orario 17.00 - 19.00, si svolgerà un corso sull'argomento "animali da cortile".
Il tema è inerente la particolare condizione normativa italiana, in base alla quale alcuni animali, come conigli o cavalli, sono indicato quali amici dell'uomo, ma, allo stesso tempo, rientrano nella categoria degli animali da reddito.
Il corso è gratuito, ma è gradita la prenotazione, inviando una mail all'indirizzo: info@earth-associazione.org.
Inoltre, per tutti gli interessati, ricordiamo che a partire da inizio settembre ci sarà un nuovo corso per guardie zoofile, organizzato sempre dall'Associazione Earth. 
Chi fosse interessato a frequentarlo o volesse avere maggiori informazioni in merito, può fare richiesta inviando una mail, contenente: nome, cognome, email e recapito telefonico. L'indirizzo da utilizzare in questo caso è il seguente: segnalazioni@earth-associazione.org.

martedì 1 luglio 2014

Rubano Percy, una giovane coniglietta, la torturano e la uccidono. Mettono il video in rete e li arrestano (sabrinarosa)


Animali - Rubano Percy, una giovane coniglietta, la torturano e la uccidono. Mettono il video in rete e li arrestano (sabrinarosa)

Florida: uno sceriffo salva un toro che sta annegando


In Florida uno sceriffo donna si tuffa senza esitazione in uno stagno, per salvare un toro di 450 chili, che, caduto nell'acqua, stava annegando. 
Infatti, il fango di cui era rivestito il fondale, impediva all'animale di nuotare, spingendolo piuttosto verso il fondo a causa della sua agitazione e dei movimenti convulsi che continuava a fare.
Così lo sceriffo locale, chiamata sul posto per cercare di prestare aiuto al toro, si è immediatamente tolta la giacca dell'uniforme, ha poggiato al suolo la pistola d'ordinanza e poi è entrata nello stagno, in modo tale da mantenere la testa dell'animale sopra il pelo dell'acqua, consentendogli così di respirare.
Uno sforzo davvero immane, durato non meno di tre ore. Tanto ci è voluto, infatti, agli uomini del soccorso per riuscire a estrarre il toro, ormai agitatissimo e, allo stesso tempo, stremato, dalle acque dello stagno. 
La notizia non ha avuto grande diffusione, forse perché si trattava appunto "solo" di un toro. Non un cane maltrattato legato su un'autostrada, non un gattino tenero su un albero, ma solo un toro
Ebbene, sono proprio questi gli atti di vero eroismo, quelli compiuti non per ottenere celebrità, ma soltanto perché si riconosce in un essere vivente, anche se non umano, comunque una vita. Si legge il suo dolore, la paura nel trovarsi in una situazione di pericolo, il terrore di non farcela e si decide, quindi, di prestargli aiuto.
Un grazie a questa donna per aver permesso ad un animale di continuare a vivere!
Il suo nome non è noto, ma forse non è importante saperlo, perché a volte i gesti rimangono impressi molto più a lungo di un semplice nominativo.