martedì 30 ottobre 2018

Gli animali da produzione alimentare come esseri senzienti. Di Paola Sobbrio e Michela Pettorali



Cosa intendiamo quando parliamo di benessere animale? O meglio, a cosa fa riferimento la legislazione di derivazione comunitaria nel momento in cui definisce gli animali come esseri senzienti e cerca di tutelarne i diritti? Ma, poi, è possibile tutelare i diritti di animali che sono destinati al macello? Animali che sono costretti a viaggi estenuanti prima di morire? Animal che passano tutta la loro esistenza in una gabbia? Perché queste sono le condizioni di vita a cui sono sottoposti tutti gli animali di allevamento, anche se a gran parte della popolazione, ancora oggi, fa comodo far finta di non saperlo.
Il concetto di benessere degli animali da allevamento dove traccia i suoi limiti e dove, invece, va a sovrapporsi con quello umano, andando pesantemente a tutelare il secondo a discapito del primo?
In questo testo le autrici affronteranno l'argomento dandone una doppia lettura. Paola Sobbrio,  laureata in Giurisprudenza ed abilitata all’esercizio della professione forense, ce ne parlerà da un punto di vista normativo, andando a delineare un quadro puntuale e preciso di quella che è, attualmente, la legislazione europea. Michela Pettorali, laureata in medicina veterinaria, ci presenterà, invece, una disanima sul concetto stesso di benessere laddove questo venga applicato ad animali da macello o a galline ovaiole, ossia a forme di vita sfruttate al solo fine di far star bene l'essere umano e non altri.
Pagina dopo pagina è così possibile scoprire gli orrori a cui sono sottoposti questi animali, privati della libertà, del gioco, della socializzazione, della possibilità di accudire i propri piccoli...in altre parole privati della vita stessa ancor prima di essere condotti al macello. Colpevoli semplicemente di essere nati di una specie sbagliata in un mondo altrettanto sbagliato.
Una lettura che appassiona e che guida il lettore in maniera scientifica e professionale, fino alla fine del testo aprendo la strada ad una riflessione, che dovrebbe coinvolgere tutti noi sul concetto di benessere e di etica.



martedì 9 ottobre 2018

Non c'è cura senza empatia...Clinica Veterinaria Guidonia dove il vero miracolo si chiama amore




Non c'è cura senza amore. Non esiste professionalità che tenga se, alle conoscenze mediche veterinarie per i nostri piccoli amici a 4 zampe, non si aggiunge l'empatia, dono raro e prezioso nel mondo attuale.

Questa, che sto per raccontarvi è una storia a lieto fine. E' la storia del mio gatto Fiero (che vedete nelle foto) e di come sia ancora vivo grazie alle cure del Dott. Marchetti della Clinica Veterinaria Guidonia e di tutto il suo staff.



Era il 30 agosto scorso quando, dopo lunghi tentennamenti, ho dato un antiparassitario a tutti i miei mici. Passano pochi secondi e scene da incubo invadono i miei occhi, tra chi sbavava da una parte e chi saltava sui pensili dall'altra.

Io sono sempre stata contraria a questi prodotti chimici, soprattutto in animali che vivono esclusivamente in casa, quindi assistere a una reazione del genere, lo ammetto, mi ha fortemente destabilizzata e, soprattutto, messa subito sul chi va là.

E meno male. Infatti nei giorni seguenti Fiero, che tra l'altro è un micio cieco, riservato e un gran coccolone, ha iniziato a non essere più lui.

Inizialmente era spaesato e sembrava quasi non riconoscesse più dove si trovava. Poi ha cominciato a mostrare appetito capriccioso e alla fine ha smesso del tutto di mangiare.

Per farla breve in due settimane è crollato e, quindi, si è deciso di ricoverarlo presso la Clinica Veterinaria Guidonia.

Sono stati per me giorni da incubo, in cui tutto ruotava tra la telefonata della mattina e quella della sera all'équipe veterinaria per sapere come stava. Sono stati anche giorni di profonde riflessioni, che mi portavano ogni volta alla stessa identica conclusione: è l'amore a fare la differenza.

E così, finalmente, una domenica pomeriggio mi chiama il Dott. Marchetti e mi dà la bella notizia: Fiero ha ripreso e mangiare e può tornare a casa. Una casa che, malgrado ci siano altri 4 gatti e 2 cani, sembrava davvero vuota, perché ognuno di loro apporta quel qualcosa di sé, che lo rende unico e speciale.

E così mancava l'incedere festoso di Fiero, appena apro la porta, che ama andare ad esplorare il pianerottolo; mancava il suo rubare furtivo le verdure ai conigli ed alle cavie; mancava il suo calore quando si addormenta accanto a me la notte, ancora ciucciando il mio dito come faceva da cucciolo.

Va precisato che la patologia che lo ha colpito non è certamente uno scherzo, si porta ancora con sè gli strascichi di un'epatite, che sarà lunga da far passare.

E va altresì detto che se non ci fossero state le giuste competenze mediche dello staff della Clinica Veterinaria Guidonia, probabilmente ora Fiero non sarebbe qui.

Però..eh si perché in questa storia c'è un immenso "però". Ebbene, però quello che, secondo me ha fatto la differenza è stato riconoscere la vita, che sta in un gatto, e non vedere semplicemente l'animale come un altro da noi. Forse non è un concetto semplice da spiegare, ma è per me importante tentare di farlo comprendere.

In questa clinica non ho sempre incontrato la vita; anzi proprio in questo ultimo anno siamo stati costretti a lasciar andare per sempre Nanà, la mia gatta quindicenne, e Ginevra, la cagnolina dei miei esattamente qui.

Quindi non sto scrivendo queste parole perché credo che quest'équipe sia onnipotente e faccia i miracoli.

Credo, tuttavia, che l'amore che qui si vive per gli animali, il rispetto nei loro confronti, la capacità di comprendere il loro dolore e quello dei loro amici umani, che sono a casa e che sperano sempre, ma non sanno cosa sta accadendo in quel momento..ecco questo sia un dono speciale.

Oggi vedere Fiero tornare finalmente a giocare, farsi le unghie nei cesti e riprendere a mangiare con energia non fa altro che farmi pensare che non sono più i tempi, per cui a sintomo associo farmaco e il gioco è fatto. Non funziona così.

Proprio come per noi esseri umani, anche per gli animali esiste un'unione inscindibile di corpo e anima (spirito, energia o chiamatela come preferite voi, che tanto non è questo il punto), per cui se non si riconosce la loro paura, il loro disagio a dover stare in una gabbia in una clinica, il loro smarrimento per non avere accanto a sé i propri punti di riferimento, non si arriva da nessuna parte.

Ecco qui in questa clinica questo spirito si vive e lo si percepisce. Non sarà di certo la clinica dei miracoli...ma di sicuro è la clinica della vita.

Ho voluto scrivere queste poche parole perché sentivo di farlo da un pò, ma poi l'emozione mi ha sempre sopraffatta. Non si tratta di pubblicità e se qualcuno lo pensa, forse (anzi no sicuramente) non sa nulla di me!

Si tratta solo di condividere con le tante persone, con cui mi relaziono ogni giorno e che non trovano spesso soluzione per i loro animali, l'idea che un modo diverso di essere medici veterinari esiste, basta solo volerlo.

Da parte mia e di Fiero (ma anche di tutti gli altri pelosi, che finalmente ora sono tornati ad essere una famiglia) un immenso grazie al Dott. Marchetti e a tutto il suo staff...non ha importanza solo ciò che si fa, ma come lo si fa e voi lo fate con professione e con il cuore, un connubio speciale e vincente!



martedì 2 ottobre 2018

Domenica 14 ottobre tutti al teatro per "SI o NO è veramente questo il problema?". Serata benefit a favore del Rifugio Code Felici



Domenica 14 ottobre 2018, alle ore 21.00, presso il teatro Trastevere (Via Jacopa de Settesoli, 3) a Roma è in programma lo spettacolo di beneficenza "SI o NO è veramente questo il problema?", il cui ricavato sarà interamente devoluto all'associazione Rifugio Code Felici onlus.

Il costo del biglietto è di € 10,00 e la prenotazione va fatta inviando una mail all'indirizzo di posta elettronica info@rifugiocodefelici.it.

zooplus.it


Tutto quanto raccolto nel corso della serata a favore dell'associazione sarà impiegato per curare Nonno Felice, un cane anziano salvato dalla strada la scorsa estate, in condizioni di salute gravi e che hanno richiesto cure prolungate e, di conseguenza, anche investimenti finanziari di una certa entità.

Le associazioni animaliste non hanno fondi pubblici, né ricevono sovvenzioni di alcun tipo, per cui occasioni come questa significano molto per poter dare una mano concreta al loro operato, passando, per di più, una serata in compagnia e in allegria.

Quindi, prenotate il vostro biglietto il prima possibile e assicuratevi un posto in prima fila nel sostegno ad una causa buona e di certo non facile.