venerdì 15 dicembre 2023

Cara zia Giulia, dopo 13 anni, penso sia tempo di fare i conti io e te!!!!

 Cara zia Giulia oggi sono 13 anni che sono arrivato in questa famiglia. 

Ricordo ancora il giorno in cui hai aperto quella gabbia e mi hai fatto scendere dalla macchina per consegnarmi a quell'umana un po' strana, che mi ha guardato come fossi un oggetto curioso (ho subito capito che di cani mi sa proprio che non ne sapesse molto, meglio così sarei riuscito ad addomesticarla più velocemente!). 

Un rapido scambio di battute tra di voi e subito dopo sei andata via, portando con te tanti altri amici pelosi che andavano a stare dalle loro mamme, per cui io sono rimasto là con lei, siamo entrati in casa e ho iniziato ad esplorare questi ambienti, che ancora non conoscevo, perché io venivo dal grigio del canile e dal freddo del cemento e non sapevo che al mondo ci fosse altro.

Inoltre avevo tanto dolore perché mi avevano appena castrato e la mia zampa sinistra anteriore era rotta, operata da poco ed immobilizzata.

Devo dire però che sei stata brava con la scelta dell'umana, perché questa qui anche se un po' imbranata però mi sembrava che mi volesse bene,  anzi sin dal primo sguardo ho capito che sarebbe stata una mamma speciale. 

In effetti guardandomi intorno, mi sono accorto sin da subito che era speciale proprio tutta la famiglia in cui ero approdato, avevo tre fratelli gatti, due fratelli conigli e con loro ho subito stabilito regole di civile convivenza: qui comando io e voi vi adeguate! Diciamo che con il tempo poi in effetti tali regole le abbiamo riviste insieme e così siamo arrivati ad un compromesso diverso, ma altrettanto efficace: qui comandiamo noi pelosi e l'umana obbedisce. Molto meglio senza dubbio e, ancora oggi, tale organizzazione funziona benissimo.

Ma torniamo a quei primi giorni nella nuova casa. Avevo un letto a mia completa disposizione, cibo e acqua fresca sempre pronti per me, coccole e attenzioni, insomma una vita spettacolare se non fosse stato per quel dolore alla zampa, che mi rendeva sempre nervoso ed irascibile. Il veterinario, che mi aveva operato nel posto orrendo da cui provenivo, aveva detto che sarei guarito, ma per fortuna ho una mamma che, se si tratta di tutti noi in casa, é sempre attentissima ai dettagli, per cui non si è fidata, anche perchè non ce la faceva proprio a vedermi così. 

Un giorno quindi mi ha portato da un suo amico veterinario, Andrea Lanza (tipo simpatico devo dire, anche se mi chiama "cane matto", chissà perché....), lá mi hanno fatto diverse foto alla zampa e così hanno scoperto che non mi avevano operato bene, anzi mi avevano proprio fatto un orrore di intervento, e di conseguenza sono stato nuovamente addormentato e, al risveglio, avevo una placca di ferro e 10 viti, tanto dolore, ma anche la speranza di poter tornare a camminare. 

Il periodo di convalescenza non é stato semplice, la mamma mi portava sempre fuori in braccio e per strada tutti si fermavano a farmi una carezza, perché con una zampa immobilizzata, il collare elisabettiano, i punti sullo sterno, da cui avevano preso un pezzetto di osso, mi sa che non ero proprio un bello spettacolo. 

Ricordo ancora un muratore molto gentile, che durante la sua pausa pranzo si é avvicinato per farmi una carezza. Mamma ha urlato forte "No!'" con uno sguardo terrorizzato (perchè anche se stavamo insieme da poco tempo, aveva già iniziato a conoscermi), ma io sono stato più veloce di lei, ho fatto un salto da fermo e ho preso al volo il panino con la mortadella, che era proprio il pranzo di quel povero muratore mi sa, ma l'istinto é predominante in quelli che, come me, hanno conosciuto la fame in strada. 

Per fortuna quel tipo l'ha presa bene, anzi ha anche riso, mamma un po' meno, ma solo perché non l'avevo ancora educata al meglio rispetto agli infiniti danni, che poi ho combinato nel corso degli anni. 

Anni che sono trascorsi in fretta, mentre la nostra famiglia cresceva e, quando era caldo, allora andavamo al mare.

Ecco ero proprio in spiaggia al Baubeach, due anni dopo aver iniziato la mia nuova vita, quando ad un tratto nell'aria ho avvertito una vibrazione strana...mhh quel profumo mi era familiare e tutti sanno che noi cani abbiamo un udito speciale, per cui quel suono della voce non poteva che essere il tuo. Così improvvisamente la fuga! Con la coda dell'occhio ho visto scattare anche mamma dietro a me, spaventata perché non riusciva proprio a capire dove stessi andando, ma io ho sentivo che eri lá e dovevo trovarti. 

Infatti eccoti che spunti tra tanti altri pelosi, che mi sa stavano messi male come me un tempo, e sei proprio tu, siiiiiii...Zia Giulia, la mia salvatrice. Inutile dire che la coda é impazzita e che non avrei più smesso di leccarti, ma meglio darsi un contegno in alcuni casi, anche perché mamma inizialmente non aveva nemmeno capito chi fossi e quindi poteva restarci molto male (ti confido un segreto: mi ama da impazzire e quindi mi sa che é anche gelosa). Poi però, dopo un attimo di incertezza iniziale, anche lei ti ha riconosciuta e da allora non vi siete più lasciate. 

É bello avere una mamma ed una zia come voi, se non altro so che avrò lasciato un segno forte del mio passaggio, anche quando non ci sarò più e che, grazie a me, qualche altro peloso raggiungerà il proprio divano grazie alla vostra collaborazione, che ormai dura da anni.

i giorni sono volati, con la mia mamma ne abbiamo vissute tante insieme, momenti di gioia ed altri di dolore, ma io sono sempre stato accanto a lei. So leggerle dentro e mi accorgo di ogni minima variazione del suo umore. A volte ho leccato le sue lacrime ed allora ho visto rinascerle il sorriso in volto, perchè comunque ha capito che non è sola da quando ha anche me. 

Ecco oggi sono proprio 13 anni che sono qui con lei ed allora che dirti cara zia? Con la scelta di questa umana penso tu abbia fatto un buon lavoro, certo lei non ha mai avuto un divano questo te lo devo confessare, ma ha sempre condiviso con me il suo letto, sin dal primo giorno che sono arrivato. Ha raccolto le mie infinite pipì in casa subito dopo essere uscito dal canile (ma io non sapevo la differenza tra il mio box ed una casa, quindi non era colpa mia), mi ha perdonato quando ho davvero esagerato ed ha sempre difeso il mio essere un cane un pò senza regole, perchè a lei piaccio proprio così. 

Tra l'altro la mia mamma ha scoperto proprio qualche tempo fa che io sono stato uno dei tuoi primi salvataggi, perchè se quest'anno la nostra associazione Un tesoro di cane festeggia i suoi primi 13 anni di attività, allora mi prendo un pò un ruolo di mascotte, posso?

Oggi non sono più scattante come un tempo, ho pochi denti, vedo e sento poco, ma dentro di me sono lo stesso cucciolo bisognoso di attenzioni che hai conosciuto tu e lei questo lo sa, anche perchè mi accorgo che è ancora più attenta ad ogni mio bisogno e che sta sempre con il fiato sospeso, ogni volta che mi vede più affannato del solito. Al mattino quando mi dà le mie pasticche controlla sempre la ciotola e oggi mi ha anche fatto una colazione speciale, per festeggiarmi...

Non smetterò mai quindi di ringraziarti per tutto questo e non lo farà mai nemmeno la mia mamma umana, che grazie a me ha capito cosa sia il vero amore e soprattutto ha compreso che la fiducia si può costruire, anche se si parte da una condizione di forte svantaggio come la nostra.

Grazie, grazie, grazie dal tuo nipote speciale Speed




mercoledì 6 dicembre 2023

Le cose belle capitano quando sai che succederanno...

Ho sempre pensato che vivere in maniera positiva sia utile per aprire tante porte, porte che poi nascondono dietro di sè situazioni e persone altrettanto cariche di energie vitali e devo dire che, almeno rispetto a questo convincimento, la vita almeno per ora non mi ha ancora smentita.

Il mese di novembre è stato particolarmente intenso, ma al tempo stesso anche proficuo da un punto di vista di attivismo animalista. Le cene con l'associazione Un tesoro di cane, la riffa fatta per consentire a qualche cane meno fortunato degli altri di raggiungere la propria famiglia ed i mercatini, ai quali ho partecipato, mi hanno dato l'occasione di imbattermi in persone speciali, che anche per il solo fatto di condividere l'amore per un animale hanno apportato senza dubbio un valore in più nel mio percorso.

Ma perchè sto dicendo tutto questo? Perchè credo che sia anche bello allora condividere le cose buone e non lasciarsi sempre e solo andare alla tentazione di denunciare fatti cruenti o azioni di cui vergognarsi, tanto comunque la crudeltà umana rimane e la conosciamo tutti, quindi perchè per una volta tanto non puntare invece a qualcosa di bello?

E di bello ci sono i nuovi adottanti conosciuti, per ora qualcuno solo per messaggio, ma che spero di vedere presto anche di persona, come nel caso di Grazia che sono bastate due parole solo per capire di avere tanto in comune, per cui un aperitivo con lei e con la sua fantastica Grinza non voglio proprio perdermelo...di bello ci sono i momenti di fatica anche fisica, ma che poi una bottiglia di prosecco e tante risate fatte insieme hanno ripagato...di bello ci sono le nuove amicizie e proprio di una di queste voglio parlare oggi.

Lei si chiama Federica e l'ho incrociata proprio in occasione di un mercatino fatto con il Green Market Festival qualche tempo fa. Ero appunto là con lo stand di Un tesoro di cane a fare raccolta fondi, quando come sempre ho deciso di andare a curiosare tra gli altri gazebi e subito sono stata attratta dal suo, perchè chi mi conosce sa che amo tutti gli animali indistintamente, ma che per i gatti ho una specie di attrazione fatale, alla quale non riesco proprio a resistere, se poi i gatti sono anche neri, niente...in un nano secondo devo avere quell'oggetto!

- Porta sacchetti da guinzaglio -

Così sono entrata nello stand di Utopia Bottega creativa e meraviglia delle meraviglie qui ogni cosa raffigurava quel felino ribelle, per il quale impazzisco da sempre.

Ho preso allora immediatamente un porta oggetti con un micio nero (che vedete qui in foto)  e mi sono fatta dare il riferimento del sito, perchè erano troppe le creazioni belle e di certo non mi sarei fatta sfuggire l'occasione di tornare a vederle con calma.

Invece come sempre succede, alla fine della giornata lo smontaggio del gazebo e la sistemazione della merce ci ha portato via tanto tempo, per cui tutto è sfumato e sembrava che non ci fosse possibilità di un seguito, quando il giorno dopo mi ritrovo un messaggio di Federica, che mi ha contattata per regalare delle cucce alla nostra associazione.

Nella vita niente è per caso e le persone in qualche modo penso che si scelgano. Sono forse solo attimi in cui i neuroni specchio comunicano tra di loro, ma lo fanno e creano relazioni particolarmente forti, che non possono essere ignorate.

- Pochette grandi -
 Messaggio dopo messaggio scopriamo allora di avere tante cose in comune, dalla passione per gli animali, alla voglia di vivere la vita per quello che è, ossia per un fantastico viaggio in cui le priorità delle relazioni umane vanno oltre qualsiasi lavoro o impegno meramente dettato dal bisogno di guadagnare, perchè la ricchezza sta nell'amore e non di certo nei soldi!

Ma soprattutto scopriamo che di idee ne abbiamo tante e che possono arricchirsi reciprocamente, quindi perchè lasciarsele scappare? 

Abbiamo la voglia di fare qualcosa insieme e lo faremo, per ora è tutto in divenire, ma i sogni sono tali fin quando non diventano realtà e di certo seguiremo questa spinta...

Nel frattempo mi piace aprire la mia borsa e vedere le sue creazioni, che custodiscono il mio computer portatile o i sacchetti dei miei cani quando siamo a spasso e magari ci incontrerete insieme ai prossimi mercatini, chissà...

Visto che comunque è Natale e non si sa mai cosa regalare di non scontato, io al posto vostro un giro sul suo sito me lo farei, di sicuro non rimarrete delusi..io nel frattempo continuerò a curiosare come voi, perchè il bene che fa bene arricchisce il cuore e l'anima di ognuno di noi.

Approfitto dell'occasione per dire che l'associazione Un tesoro di cane è alla ricerca di artigiani, che ci aiutino ad essere presenti nei mercatini, così da poter aiutare sempre più cani a raggiungere il nostro ed il loro obiettivo divano, quindi se sei un artigiano o vuoi aiutarci in qualche modo, contattami!

@ brinarosa70



mercoledì 22 novembre 2023

La violenza celata...ecco perchè anche i tartufi nascondono delle insidie per chi ama gli animali

I lagotti romagnoli sono "cani da tartufo"! Così vengono indicati dai cosiddetti esperti e in nome di questa loro attitudine sono frequentemente sfruttati e maltrattati, ci siamo mai chiesti cosa c'è dietro questa semplice definizione, all'apparenza del tutto innocua?

Questa mattina inizia così: mentre aspetto che il caffè salga su nella macchinetta ed accarezzo cani e gatti in attesa anche loro della colazione, accendo la televisione e sento al TG3 la notizia di diversi cani da tartufo avvelenati, probabilmente a seguito di una faida tra cavatori scoppiata in Molise. 

Guardo i miei di cani, li vedo al sicuro ed allegri, anche se la loro parte di maltrattamenti e di cattiverie umane l'hanno già ricevuta in buona dose prima di essere salvati, e sento un brivido corrermi lungo la schiena...mi chiedo come sempre perchè siamo così crudeli, come mai non riusciamo più a metterci alcun limite e, in nome del denaro e di chissà quale potere, allora uccidiamo e maltrattiamo qualsiasi altra creatura, che capita per sua sfortuna accanto a noi in questo mondo.



Io personalmente non riesco più nemmeno a sentire queste notizie, perchè il dolore, che penso provino quelle creature quando sono accecate, in modo tale che aumenti il loro olfatto, o quando sono chiuse al buio per giorni o ancora quando vengono uccise, a fine attività o perchè poco inclini alla ricerca dei tartufi, lo sento forte e pungente dentro di me. 

Ormai sono talmente compenetrata che non mi è facile analizzare queste situazioni dal di fuori, ma le vivo come se...come se fossi io quell'animale in quel preciso momento e quindi avverto la sua paura, il suo dolore, forse anche il suo senso di smarrimento nel momento in cui non si capisce quale male abbia mai fatto per finire poi in una situazione simile.

Spesso quindi, quando incontro per strada lagotti felici a spasso con i loro amici umani, mi fermo a parlare con questi ultimi (rigorosamente sempre dopo aver salutato per primi i cani, lo so che mi prendono per matta, ma va bene così!), chiedendo da dove arrivino i loro amici a quattro zampe e quasi sempre scopro che sono stati acquistati, mai adottati, e che nessuno sa cosa si nasconde, fin troppo spesso, dietro il mondo dei lagotti e dei tartufi.

Ovvio che non sempre le cose vanno così, ma capita comunque che questi cani, dolci e coccoloni, siano sfruttati (nei modi peggiori, che solo l'essere umano è in grado di escogitare) per la ricerca dei tartufi e, siccome tutti sappiamo il valore di questi funghi, possiamo anche intuire fin dove ci si spinga per trovarli.

Di loro i lagotti romagnoli, conosciuti semplicemente come lagotti, sono cani tranquilli, di indole docile e che si adattano bene alla vita in appartamento, anche se hanno bisogno di movimento all'aria aperta e di svago (ricordiamoci che comunque sono cani cosiddetti da lavoro, per cui non si addice loro una vita sedentaria).

Io stessa personalmente devo dire che fino a qualche anno fa ignoravo del tutto anche la sola esistenza di questa razza, meno che meno sapevo per cosa venisse sfruttata (ad onor del vero mi chiedevo anche da vegana, come mai molti vegani non mangiassero tartufi ed ora lo so!), ma poi grazie al progetto Un tesoro di lagotto dell'associazione Un tesoro di cane, dalla quale penso che oramai tutti sappiano arrivano i miei cani, ma anche i miei gatti (perchè Un tesoro di cane recupera anche gatti? Eh si, con me è riuscita anche in questo, ma è una lunga storia e un giorno la racconterò) mi sono informata e ho scoperto così l'ennesima follia umana.

I lagotti, come ogni altro cane, hanno il diritto di vivere amati e rispettati, coccolati e viziati, perchè il loro unico lavoro deve essere quello di andare alla ricerca di amore e di un divano caldo sul quale dormire.

Se li si ama è possibile adottarli, anzi in questo modo è possibile salvarne altri, che sono in canili e rifugi o che vengono sottratti a maltrattamento di privati e poi recuperati dall'associazione Un tesoro di cane, alla quale potete rivolgervi per aprire le porte della vostra casa e quindi regalarvi il più bel dono che la vita possa farci: l'amore.


@ brinarosa70



giovedì 16 novembre 2023

Uno stallo di nome...Canetto



Per chi non sapesse cosa sia uno stallo è presto spiegato: si tratta del dare ospitalità per un periodo di tempo limitato ad un animale, che ha già una sua sistemazione o che comunque ne sta cercando una. 

Chi invece mi conosce sa una cosa indiscutibile: io sono la persona meno adatta al mondo per fare stalli, perchè tutti i miei stalli, anche se concordati per due giorni massimi di permanenza, hanno ormai un proprio nome e vivono con me da vari anni, come Mirna, Tea, Schizzo, Soffio e chi più ne ha più ne metta.

Questa premessa era doverosa, anche perchè nella vita bisogna sempre conoscere i propri limiti, a volte sfidarli e poi, se proprio  non si riesce, arrendersi e fare altro. Ma siccome io sono una di quelle che, malgrado tutto e tutti, comunque persevera, da qualche tempo mi sono imbarcata nell'avventura di dare disponibilità per prendere in stallo un cane, e così lo scorso anno, proprio in questo periodo ho vissuto la mia esperienza con lui....Canetto

Un microbo, che aveva già adozione quando è arrivato in casa mia e che è stato con me e con il resto della mia famiglia multispecista per qualche tempo, perchè doveva operarsi e fare degli accertamenti, prima di raggiungere la sua mamma umana.

Dunque in un freddo pomeriggio di dicembre dello scorso anno è iniziata così la mia avventura con Canetto. Ora badate bene che Canetto un nome suo ce l'aveva (si chiamava Giumbolo per l'associazione e Gigio per l'adottante), ma io mi sono rifiutata sin da subito di usarlo ed ho preferito Canetto per mettere tra me e lui una "sana distanza"! Distanza che penso a livello emotivo ed affettivo sarà durata si e no un'ora, perchè non appena è arrivato con quello sguardo smarrito, le sue tre zampe funzionanti ed una infortunata, le cicatrici di una vita sul muso e nell'anima si è subito annullata e così è entrato a pieno titolo a far parte della mia famiglia pelosa.


Dopo qualche giorno di naturale smarrimento, Canetto si è integrato a pieno titolo all'interno del branco dei nani terribili di casa mia, anche perchè vengono tutti dallo stesso canile lager del sud e si sa che chi ha condiviso le stesse esperienze poi si riconosce con un semplice sguardo.

Piano piano ha anche iniziato a fidarsi, a salire sul letto ed a prendersi coccole e carezze senza più stare in piedi e pronto alla fuga, ma rilassandosi sdraiato e scodinzolante.

Sotto quella pelliccia soffice, il suo cuoricino piccolo batteva con una forza che quasi faceva rumore quando stavamo nel silenzio della notte, in sintonia con i tanti altri cuoricini che dormono con me ed allora mi chiedo: ma come si fa a non sentire l'amore, che queste creature provano per noi umani e soprattutto come si fa a far loro del male?


Sempre chi mi conosce sa che io sono una gattara doc, di quelle che impazziscono per i felini, completamente schiava della loro bellezza ed affascinata dalla loro capacità di farsi amare per il semplice fatto di esistere. Se scoprissi qual è il segreto della loro magia, di sicuro sarei una donna più felice e forse con qualche sassolino in meno nella scarpa, ma per ora mi accontento di averli vicini e di farmi cullare dalle loro fusa. 

Eppure - perchè c'è un "eppure" anche nelle storie d'amore più estreme - i cani mi smuovono sentimenti forti, diversi da quelli che mi suscitano i gatti e che spesso mi rapiscono, perchè sento forte dentro di me il loro bisogno di avere una guida, di affidarsi e di fidarsi ed è proprio questo che li rende fragili nella maggior parte dei casi nei confronti degli umani. 

- Canetto e Speed -

Eh si perchè i cani sono spesso vittime di maltrattamenti, di abbandoni, di sfruttamento ed io mi chiedo sempre cosa penseranno in questo caso, perchè chi viene tradito ne esce distrutto. Ma, anche se feriti nell'animo, i cani sanno ancora credere che possa rinascere un amore, tanto che si mettono in gioco e ricominciano la loro storia con un umano diverso, speranzosi che sia finalmente la persona giusta e soprattutto l'occasione giusta per essere felici.

Ho imparato molto negli anni da Speed, il mio amico a quattro zampe, che è arrivato oramai bel 13 anni fa a casa mia folle, ferito nel corpo e nell'animo, poco incline a fidarsi (ed a ragione), forse anche incredulo che potesse farlo; tuttavia con gli anni il nostro rapporto è cambiato, cresciuto, io stessa, che nella maggior parte dei casi ho i suoi stessi timori verso il prossimo, con lui ho sperimentato sensazioni che forse mai nessun essere umano ha saputo trasmettermi. 

Spesso tra noi basta un solo sguardo per capire un intero mondo di pensieri e di emozioni, che nessuna parola al mondo potrebbe mai definire.

 

E dopo di lui è comparsa Trilly, schiva, timida, con quella voglia di carezze, che contrasta ancora con la paura del contatto troppo ravvicinato; con lei una sfida continua e forse infinita perchè a volte probabilmente lasciarsi andare diventa impossibile, si può al limite aspirare a stare sereni e penso che per lei sia proprio così.

Ma devo dire che è grazie a Speed e Trilly che ho deciso di lanciarmi nella sfida Canetto, pensando che nessun cane al mondo merita di vivere in quell'inferno di cemento grigio dove erano prigionieri tutti e tre. Nessuno mai!  

E così, proprio nel periodo in cui è stato con me, Canetto è stato operato e successivamente, non appena è tornato in piena forma, ha raggiunto la sua vera mamma e la sua nuova casa.  Non è stato facile lasciarlo andare, ma so che di lui mi rimarranno per sempre le passeggiate insieme, le coccole di sera mentre guardavamo la televisione tutti insieme, il suo abbaiare a tutti per difendere il resto del branco di nani rumorosi e soprattutto lo sguardo intenso, che mi ha lanciato dalla macchina di una volontaria dell'associazione, mentre andava in clinica e che è una di quelle scene stampate nel cuore, che poi non si cancella mai più.

Gli ultimi giorni vissuti insieme li abbiamo dedicati a coccole, ripresa fisica e soprattutto tanto, tanto amore, perchè poi è quello che resta dentro di ognuno di noi. 

Quando mi chiedono chi me lo fa fare, quando mi parlano di "sacrifici" penso spesso che il mondo o lo si vive o lo si subisce; se si decide di viverlo, non sempre si scelgono strade in discesa, è vero, ma senza dubbio si possono scegliere compagni di viaggio speciali ed i mei hanno quattro zampe, una coda ed uno sguardo profondo, che ripaga ogni singolo sacrificio fatto e lo rende un momento unico e speciale.

Mi rimane solo una cosa da fare...devo dire grazie a Giulia, che grazie a Un tesoro di cane, mi ha coinvolta in questa avventura e che mi ha permesso anche di vivere quelle emozioni che io stessa solitamente rifuggo per prima (in fondo nulla è per caso e penso che Trilly non sia arrivata fino a me senza un motivo), perchè non sono brava con i saluti, mi fa male dire addio e gli arrivederci mi intristiscono!

E ancora di più devo dire grazie a Livia, che è stato il vero angelo accanto a Canetto, diciamo le sue ali per viaggiare e il suo porto sicuro quando di è svegliato dall'anestesia, insomma senza di lei non sarebbe nemmeno stato facile tutto questo.

Il momento dei saluti non è stato semplice per me...lacrime senza dubbio e quella tristezza velata nel cuore, frammista alla gioia di sapere che sarebbe stato felice, perchè finalmente sarebbe diventato Gigio e piano piano si sarebbe fatto il giusto spazio per aprire la porta a Canetto due, che ancora non so chi è e dove sta, ma di sicuro aspetta da qualche parte del mondo.

Ora siamo di nuovo a dicembre ed è tempo di aprire una nuova gabbia, di aprire anche il cuore ad un nuovo amico che  ha bisogno di un angolo di pace transitorio, prima di raggiungere il divano che lo renderà un cane felice per il resto della sua vita...


@ brinarosa70



venerdì 24 marzo 2023

E quando i nostri amici a quattro zampe invecchiano, che possiamo fare? La ricetta giusta penso sia doppia dose di amore e di attenzioni per loro




Per me, che ho deciso ormai da tanto tempo di dare una svolta radicale alla mia vita e di condividerla completamente con amici a quattro zampe, più o meno pelosi che siano, vederli invecchiare è un dolore che non so nemmeno se posso descrivere a parole.

Giorno dopo giorno ti rendi conto che un animale invecchia quando compaiono i primi peli bianchi sul muso, i suoi passi diventano più lenti, cadono i denti ed allora anche i suoi pasti devono per forza subire delle variazioni, dal croccantino all'umido, spesso aiutandolo anche a mangiare, perchè con la lingua non riesce da solo a finire quello che ha nel piatto.

Avverti la fragilità nel suo respiro che diventa più appesantito, leggi a volte l'incertezza in quel velo opaco che copre i suoi occhi e vivi il suo essere sempre meno attivo quando, rientrando a casa, non ti corre più incontro, non perchè non vuole farlo, ma solo perchè il suo udito inizia a tradirlo e non ha sentito il rumore della porta che si apre.

Allora lo chiami, spaventata perchè non sai come mai non sta là come è sempre stato per anni ad attenderti dietro l'uscio, e torni a respirare quando avverti i suoi passi, che arrivano, che ti vengono incontro e che, malgrado la poca forza e un corpo che inizia a diventare traditore, accompagnano abbai di gioia e leccate sul viso.

In questo periodo va così. Vedo Speed che giorno dopo giorno invecchia sempre di più, che ce la mette tutta per essere quello di un tempo, ma il suo cuore è stanco ed anche il suo cervello non è più attivo come una volta, per cui spesso non riesce a trovarmi per casa, se solo esco sul terrazzo da una porta finestra e rientro da un'altra. Allora lo cerco, lo chiamo delicatamente e spesso sobbalza perchè non mi ha nemmeno sentita arrivare, ma comunque sa che ci sono e che sono là per lui.

Quando sento il suo respiro affannato mentre dorme accanto a me di notte nel letto, mi chiedo come si faccia ad abbandonare un animale, ma ancora di più come si faccia a farlo quando è anziano, quando ha dedicato tutta la sua vita a renderti felice ed ora è invece nella fase, in cui ha bisogno di noi.

Lo so, Speed non è più un giovincello, i suoi 16 o 17 anni di vita li ha tutti segnati sulla pelle e nel cuore, ma quel cuore mi ha insegnato talmente tante cose in questo tratto di esistenza insieme, che non posso in alcun modo pensare che non funzioni bene come una volta.

E non bastano le parole di chi mi dice che gli ho salvato la vita, che senza di me forse sarebbe rimasto in un canile lager, che comunque è stato ed è tuttora felice, perché la sua fragilità mi buca l'anima e farei di tutto pur di vedere che ha ancora la forza di un tempo.

Per fortuna quella che non gli manca è invece la voglia di vivere, di essere sempre il primo ad uscire e a far sentire che è presente quando arriva qualcuno, anche se poi caro gli costa un minuto di baldanza, perchè rimane senza fiato per un lungo periodo di tempo, che a me sembra infinito e che ogni volta mi lascia con il respiro sospeso.


Non so cosa il futuro abbia riservato a noi due, ma so che ogni giorno è una vittoria e una dose di amore reciproco, che ci scambiamo ormai da tanti anni di vita insieme.

L'amore non finisce mai, l'amore cresce con il tempo e chiede cure diverse, ma se un animale è anziano, allora bisogna aprire il cuore e rendere questo mondo un rifugio ancora più sicuro di quando era giovane.

Ci sono momenti in cui tutto diventa difficile, ma la vita è difficile se si sceglie di metterci il cuore in quello che si fa e io purtroppo non so vivere in altro modo. 

Così ogni giorno penso che sia un giorno di vita insieme in più, perchè gli animali ci insegnano anche a essere immersi nell'energia che ci circonda con molta più naturalezza di quanto facciamo noi umani e quello che si ha è sempre e comunque un regalo, che in questo caso si chiama Speed!

@ brinarosa70


mercoledì 18 gennaio 2023

Monteverde come il far west. Cinghiali uccisi in strada e tutto intorno solo l'odore acre di quando la vita cessa di esistere



Se fossimo in un film, probabilmente saremmo in un fil di fantascienza, all'interno del quale i protagonisti si addormentano le sera in uno dei quartieri residenziali più noti di Roma e si risvegliano poi al mattino invece indietro di centinaia di anni, nel bel mezzo di un film western dove cow boy improvvisati cacciano animali "feroci" e difendono così il loro territorio.
Solo che questo non è un film, i cow boy sono gli stessi che mai penseresti di vedere rivestire quei panni e soprattutto le belve feroci non sono altri che povere creature innocenti con la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato e in particolar modo in un corpo altrettanto sbagliato. 

Finisce così nel peggior modo possibile una situazione iniziata domenica, che ha visto uccidere ancora una volta animali, che potevano essere salvati, che avevano la possibilità di essere sterilizzati e quindi ospitati all'interno di un santuario o un rifugio adatto alle loro esigenze, ma che invece hanno trovato nella voglia di rivalsa umana l'epilogo del loro triste destino.

Dunque, ancora una volta si è aperta la battuta di caccia ai cinghiali, ma in realtà si sono anzi scoperchiati in tutta la loro ferocia la voglia di far del male ed il desiderio di esercitare una violenza gratuita verso delle creature del tutto innocenti, che non avevano colpe e non avevano attaccato nessuno, ma cercavano, come tutti, un loro angolo di pace nel mondo (mondo che ricordiamo non è nostro, non ci appartiene in quanto esseri umani, ma ci ospita come fa con qualsiasi altro vivente, che vi abita!).

Non so, tuttavia letta sotto qualsiasi punto di vista la storia dei cinghiali è un po' una favola amara, una di quelle favole in cui non solo non c'è lieto fine, ma c'è una morale che dovrebbe in qualche modo spaventare tutti e che invece per lo più stiamo sottovalutando.

A prescindere infatti dal dalla lobby che c'è dietro i cacciatori, dietro la vendita di armi, dietro una promozione sempre più incisiva di una cultura della morte e del dolore e chi più ne ha più ne metta, ci si sta scordando che questo dare libero spazio alla violenza non non fa altro che generare altra violenza ossia non è altro che un modo perché chiunque si possa poi sentire legittimato ad uccidere, a sparare, a colpire chi non ha alcuno scudo protettivo in quel momento.

Solo di qualche giorno fa la notizia di quella ragazza uccisa a 24 anni dal suo ex soltanto perché non voleva più stare insieme a lui. Uccisa di fronte al proprio fratello e colpita con un colpo di pistola al petto per un semplice "no". 

Ora qualcuno penserà scandalizzato: "Eh sì, ma che vogliamo mettere una vita umana con quella di un cinghiale?". Direi che si, mettiamola, perchè la vita è fatta di prospettive, quindi questa domanda per alcuni magari potrebbe anche essere ribaltabile. Cosa dà valore ad una vita, ma sopratutto chi può arrogarsi il diritto di mettere fine ad un'esistenza? 

Io, che comunque seguo da sempre una visione biocentrica, all'interno della quale in la vita è appunto al centro di tutto, per cui che sia un cinghiale che sia una donna che sia anche un semplice moscerino per me una vita è una vita e basta, vorrei quindi riflettere proprio su questo punto ossia se siamo arrivati all'ultimo stadio della morale condivisa, per cui tutto ciò che non ci piace, tutto ciò che non vogliamo o tutto ciò che, al contrario, invece noi vorremmo ma che decide di non appartenerci noi lo eliminiamo con un semplice colpo di pistola, con una freccia (come è successo sempre recentemente, con calci e pugni....perchè, se realmente stanno così le cose, allora in noi c'è qualcosa di profondamente sbagliato. 

Stiamo vivendo oggi in una società che è malata e non ce ne rendiamo conto, perché della violenza non ci accorgiamo nemmeno più, la stiamo vivendo come se fosse un film  che vediamo da spettatori distaccati e distante, mentre in realtà è qualcosa che sta qui intorno a noi, che ci circonda, che ci pervade e che al tempo stesso lentamente ci annienta. 

Sparare a degli animali in pieno centro di una metropoli come Roma, all'interno di Villa Pamphili o comunque di fronte a uno dei suoi ingressi, credo che sia una follia, un delirio, un qualcosa che se non freniamo subito porterà solo ad un ulteriore escalation di violenza e si arriverà poi fin dove? 

Forse molti neppure si sono posti ancora questa domanda, che invece sempre più spesso sta diventando un tarlo nelle mia testa, perché per ora la fine non è davvero prevedibile e se davvero siamo vivendo come in un film, ebbene dobbiamo essere veloci nel comprendere che per questo stesso film è stata scritta solo parte della trama, ma non il finale e dunque al momento non sappiamo fin dove si potrà arrivare. 

Dunque di fronte a fatti come quello di questa mattina non basta indignarci, non serve a niente scrivere sui social epiteti ed improperi o maledizioni varie, perché questo non porta a nulla di buono, anzi semmai ci lancia sempre più in profondità nella spirale della violenza e della rabbia e se ci facciamo inghiottire anche noi da  questo turbinio, allora viene meno anche la speranza di un mondo migliore. 

Credo che sia tempo che qualcosa cambi, ma che cambi davvero a partire proprio da ognuno di noi, a partire dalla voglia di nuovo rispetto della vita. Siamo ormai stanchi di tutte queste menti illuminate, che pensano che sparare a dei poveri cinghiali sia la risoluzione dei problemi di una città, che da anni ormai brancola nel buio e che si ricorda dei propri animali o in campagna elettorale, perchè si sa che noi animalisti siamo tanti e quindi pur di accaparrarsi voti tutti si mostrano attenti alla problematica, o in momenti di crisi, in cui dare il contentino della caccia libera appaga alcuni animi e ne arricchisce altri. 

Mi chiedo sempre più spesso se qualcuno si sia mai messo nei panni di queste povere creature, che la mattina si svegliano in piena pace, che come sempre si curano reciprocamente, i cuccioli seguono le mamme e giocano tra di loro e non sanno che qualcuno ha già deciso di mettere fine alla loro vita, perchè? Perchè sono troppi...perchè ci stanno invadendo...perchè sono "cattivi"....la lista dei perchè potrebbe essere infinita, le scuse quando si deve giustificare un omicidio sono sempre fantasiose e ricche, peccato solo che non siano altrettanto divertenti. 

La storia dei cinghiali abbattuti un anno fa all'interno di un parco, nell'area giochi dove fino al giorno prima stavano insieme a mamme e bambini, senza arrecare danno a nessuno, uccisi proprio davanti a quegli stessi bambini, che piangevano ed urlavano, mentre gli adulti impotenti non potevano fare nulla pena l'arresto (tutti ricorderemo che due donne disarmate e che hanno solo cercato di fermare gli spari, sono state immediatamente bloccate e hanno rischiato appunto di essere portate in galera!) possibile non ci abbia insegnato nulla? 

E poi ci meravigliamo che a qualche centinaia di chilometri da noi c'è chi tira bombe sul palazzi ed uccide persone, ci sentiamo tanto buoni nell'affermare la nostra superiorità culturale, ci proclamiamo la parte civile del mondo, ma a me non sembra che in fondo qui siamo messi tanto meglio. 

La morte non può mai trovare giustificazione in niente e nessuno, se causata dalla mano umana. Se non fermiamo il prima possibile tutto quello che sta succedendo, se non ci rendiamo finalmente conto che stiamo facendo sanguinare il cuore di ognuno di noi non andremo più da nessuna parte, ma rimarremo imprigionati nelle paludi dell'indifferenza e della crudeltà, che noi stessi stiamo creando con le nostre scelte assurde e prive di umanità, ma quella vera e non quella spacciata per superiorità assoluta.

Dunque storie come questa si spera che non si sentano più, anche se probabilmente in questo stesso momento si stanno pianificando altre battute di caccia cittadine...stesse vittime, solo posti diversi.

Un mondo migliore è un mondo possibile, ma sta ad ognuno di noi renderlo tale!

Un grazie ad Edgar Meyer che mi ha dato le foto, foto che nessuno di noi avrebbe mai voluto vedere