giovedì 27 settembre 2018

Incendio al gattile di Rho, l'orrore di una notte che ha spazzato via 100 anime innocenti


Fonte: Vigili del Fuoco

In pochi minuti 100 gatti, 100 anime innocenti hanno perso la vita all'interno del gattile di Rho a seguito di un incendio, che ha devastato la struttura nel corso della scorsa notte.

Solo in pochi ce l'hanno fatta e sono al momento ricoverati presso una clinica veterinaria, feriti nel corpo e nell'anima, segnati da un dolore che probabilmente non scorderanno mai più.

Fonte: Vigili del Fuoco
Al momento poco o nulla si sa della vicenda, anche se si ipotizza un incendio non di origine dolosa.

E così in una notte, che avrebbe dovuto essere come tante altre, 100 gatti sono stati uccisi barbaramente dal fato o dalla mano crudele dell'uomo ed ora non ci sono più. 

Spazzati ed annientati dal fuoco, che non lascia scampo quando ti stringe nella sua morsa.

Impossibilitati a scappare, perché erano all'interno delle gabbie, cosa avranno provato in quegli ultimi terribili istanti della loro esistenza?

Pensare al loro dolore, alla loro paura, alla loro disperazione quando hanno capito che non c'era alcuna via di scampo è qualcosa che scava dentro, che ti avvolge come un'ondata di un fiume in piena ed è talmente potente che è impossibile da sostenere. Sembra quasi di star lì accanto a loro e di vivere la loro stessa impotenza.

Solo le lacrime, che scendono inarrestabili di fronte a queste immagini, tentano di placare un pò il senso di devastazione interna che si prova.

Un mix di rabbia e, appunto, di impotenza, una voglia di proteggerli tutti e la consapevolezza che ognuno di noi, per quanto faccia, è sempre un piccolo granello di sabbia in un deserto di indifferenza e nulla più. 

Di fronte ad eventi come questi ci si sente davvero frustrati e senza forze, con la consapevolezza che, se si vuole davvero mettersi dalla parte degli animali, bisogna saper lasciare aperte le porte del cuore al dolore più profondo, che troppo spesso è là in agguato, pronto dietro l'angolo per entrare e tentare di annientare tutto ciò che incontra lungo il proprio passaggio.

Alcuni gatti, per fortuna, sono scampati all'incendio e sono ricoverati in strutture veterinarie, ma per loro servono medicine e c'è bisogno anche di cibo (secco ed umido), coperte, gabbiette, medicinali.

Per chi volesse dare una mano è possibile intanto fare una donazione all'associazione Dimensione Animale Rhosul c.c. 18432 della Banca Popolare di Milano Ag.72 - IBAN IT42E0558420500000000018432. 

Inoltre si stanno organizzando dei punti di raccolta in tutta Italia per far arrivare il prima possibile quanto richiesto dai volontari dell'associazione.






martedì 18 settembre 2018

Il 30 settembre 2018 non mancare all'AmiCOniglio Day presso la Clinica Veterinaria Guidonia



Torna il 30 settembre 2018 una delle manifestazioni più amate dagli amici "conigliari".

Si, sto parlando proprio dell'International Rabbit Day, ossia della giornata internazionale dedicata ai conigli, che quest'anno sarà onorata con un evento davvero speciale - l'AmiCOniglio Day - presso la Clinica Veterinaria Guidonia, del Dott. Gianluca Marchetti, insieme all'associazione di volontariato Amiconiglio Onlus.

Dunque dalle 10.00 al tramonto sarà possibile portare i propri conigli e le proprie cavie (tutti rigorosamente vaccinati e con recinto al seguito, proprio per tenerli in sicurezza), che saranno le star della manifestazione. Ma non solo. Infatti, proprio grazie alla presenza di nomi illustri di veterinari esperti in esotici (potete leggerli nella locandina), dalle 12.00 alle 13.00 sarà anche possibile far fare delle prima visite gratuite ai propri amici a quattro zampe.

Giornate come queste sono fondamentali per cercare di mettere qualche puntino sulle I alla situazione dei conigli. Innanzitutto perché, pur essendo questo il terzo animale da compagnia nel nostro Paese, dei conigli se ne sa davvero troppo poco.

Falsi miti, profonda ignoranza e superficialità rispetto alla loro alimentazione, gestione e cura fanno sì che questi animali siano non solo abbandonati con estrema facilità (proprio quando ci si rende conto che non si è in grado di gestirli), ma che siano anche "maltrattati" dai propri proprietari (termine orrendo, ma passatemelo per ragioni di divulgazione. Io amo definirmi l'umana del miei amici pelosi, ma non so se poi tutti capirebbero!) a volte in maniera completamente inconsapevole.


zooplus.it

Un esempio per tutti: nutrire i conigli esclusivamente con carote è una forma di maltrattamento; lo so che siamo per la maggior parte cresciuti con i conigli della Walt Disney che mangiavamo allegramente carote, ma questo è appunto un falso mito e va sfatato!

Così avere a disposizione per un'intera giornata veterinari esperti del settore e volontari dell'associazione Amiconiglio onlus, disponibili anche a raccontare quale sia la propria esperienza personale, è un'occasione che davvero non bisogna lasciarsi sfuggire.

Dunque mettete in agenda questa data e quest'indirizzo: domenica 30 settembre presso la Clinica Veterinaria Guidonia, Via dell'Universo 16 - Albuccione-Guidonia (Roma)! Non mancate.


giovedì 6 settembre 2018

Canili comunali capitolini: presentato un dossier di 50 pagine per avere finalmente delle spiegazioni

Fonte: ADNKRONOS

I canili comunali romani continuano a rimanere un mistero fitto, all'interno del quale è difficile trovare uno spiraglio di luce, a meno che si abbia la ferma volontà, ma anche le competenze giuste, per poterlo fare.

Ecco perché, a seguito del nuovo bando per l'affidamento di tali strutture, lo scorso 6 settembre è stato presentato all'amministrazione capitolina da parte di Simona Novi, Presidente dell'Associazione Mi Fido onlus un dossier articolato in diversi punti, in cui viene analizzata la situazione attuale, che si trovano a vivere i canili di Roma, per tentare di avere finalmente qualche chiarimento e qualche risposta.

Il dossier, che si sviluppa in 50 pagine, mira ad avere finalmente delle spiegazioni rispetto alle diverse incongruenze, che al momento la situazione presenta.

Dalla presenza all'interno dei canili di associazioni non iscritte al registro regionale del volontariato del Lazio (iscrizione che era un requisito non facoltativo, ma obbligatorio per poter operare nelle strutture così come imponeva lo stesso bando), a numeri che davvero non tornano (a fronte di ingressi esigui rispetto agli scorsi anni, percentuali di decessi altamente significative), fino alle attività svolte da volontari, che vanno a sostituire completamente in alcune fasce orarie i dipendenti della struttura, in barba a qualsiasi indicazione sempre contenuta nel precedente bando.

Interessante anche la scelta di dare dei cani in adozione all'estero. Da cosa è stata dettata? sappiamo bene che in altri Paesi la soppressione è una pratica da anni legalizzata, quindi perché mandare oltre confine queste creature?

Il tutto è arricchito da foto, che ritraggono scene di puro orrore rispetto alle condizioni in cui versano gli animali, e di altrettanta incuria e scarso interesse per la loro salute (vedasi cibo somministrato, quale pasta condita con sugo alle olive).


zooplus.it

Insomma qui i conti proprio non tornano e, come la metti la metti, questa storia dei canili e della loro gestione fa acqua da tutte le parti.

Ora si attende una risposta da parte di Rosalba Matassa, Direttore Ufficio Promozione Tutela Ambientale e Benessere Animale, perché siamo tutti stanchi di questa speculazione non solo economica, ma anche - o meglio sarebbe soprattutto - etica.

Cani e gatti, che arrivano in queste strutture, portano già con loro storie di abbandoni e di maltrattamenti, spesso sono feriti, in ogni caso impauriti, se non terrorizzati. Ad ognuno di loro dovrebbe essere riservato un trattamento di accoglienza e di cura e non vanno di certo considerati quale merce idonea al guadagno e nulla più.

Ricordiamoci, inoltre, che i randagi sono animali sotto la tutela e la responsabilità del sindaco e, dunque, questo sindaco dove sta?

Come cittadini, che paghiamo le tasse, abbiamo il diritto e dovere di vigilare su quanto avviene nei canili e se non ci interessa farlo per un senso etico (ossia se non amiamo gli animali), facciamolo almeno per un senso civico: laddove i conti non tornano, a pagare siamo sempre noi, mica qualcun altro. Gli sprechi, le cattive gestioni, i disavanzi ricadono sempre e solo sulle nostre spalle e, quindi, vanno ad appozzare nelle nostre tasche.

Vedremo, ora, cosa risponderanno le istituzioni. 








mercoledì 5 settembre 2018

Estate, tempo di pet sitting...Autunno tempo di riflessioni




Settembre è tornato rapidamente a riempire le nostre giornate, dando così una netta sferzata alle recenti vacanze e ai giorni trascorsi insieme a nostri amici a 4 zampe in spensieratezza, senza l'incalzare dell'orologio e dei suoi battiti.

Ancora una volta è stata un'estate segnata da numerosi abbandoni e decessi, sia sulle strade, che a seguito di condizioni climatiche avverse alle quali sono stati lasciati gli animali. C'è chi addirittura è partito per un mese lasciando cane e gatto in casa da solo, come se queste creature potessero essere autonome ed autosufficienti così.

Per fortuna, però, c'è anche chi pensa ai propri animali prima di andare in ferie e così per me, come sempre, è stata anche un'estate fatta di pet sitting a tantissimi amici a 4 zampe e, in più, quest'anno abbiamo avuto come ospiti delle vere e proprie star.

Infatti, oltre a conigli, criceti, cani e gatti, ad agosto abbiamo ospitato  in casa per circa due settimane una splendida coppia di femmine di petauri dello zucchero. Avevo sempre sentito parlare di queste creature, ma vederle da vicino e tentare - per quanto possibile - di interagire con loro devo dire che è stata un'esperienza davvero emozionante. Peccato non si lascino toccare dagli estranei, ma va bene così. L'importante è rispettare le loro esigenze e, quindi, anche osservarle saltare e "volare" da una parte all'altra è stato uno spettacolo incredibile.



Pensavo di aver raggiunto il top qualche anno fa, quando era stata in casa con noi, ospite per qualche giorno, una pipistrella disabile, da me ribattezzata Lady Vlad, ma la vita è sempre piena di sorprese.

Lo scorso anno poi sono arrivati anche tre pesci rossi, dei quali ero diventata la "zia" adottiva per la piccola proprietaria, che proprio non voleva separarsene, per cui la mamma le aveva raccontato che i pesciolini sarebbero andati in vacanza dalla zia e che poi a settembre sarebbero rientrati a casa, pronti anche loro per un nuovo anno scolastico.

Meno male che i pesci non capiscono quello che diciamo, altrimenti chissà come ci giudicherebbero! Altro che umani pazzi...

E, poi, ci sono stati anche cavie, conigli e quattro splendidi criceti.

Non so perché ma a me i criceti attivano sempre un profondo senso e bisogno di protezione. Forse perché sembrano così indifesi o forse anche perché sanno farsi capire così facilmente, che li trovo animali fantastici (oddio in realtà non saprei indicare un animale che non amo, anche perché con ognuno si instaura sempre una relazione speciale).

E la cosa che, al di là di ogni altra, mi affascina sempre è la capacità di convivenza e di interazione di specie differenti tra loro.

Ovviamente con tutti i dovuti accorgimenti del caso e rispettando le richieste dei proprietari tendo a tenere separati i vari ospiti, ma a volte, comunque, questi si incontrano ed allora capita di osservare il gatto che guarda incuriosito i criceti e questi che continuano le loro attività indifferenti o un coniglio che si avvicina ad una delle mie gatte (in effetti si tratta di una gatta abbastanza particolare, quindi non fa del tutto testo) e poco dopo le si stende vicino, come se la conoscesse da sempre.

Sono momenti magici, che mi fanno sempre riflettere su quanto basterebbe poco per andare d'accordo tutti in questo mondo.

Al gruppo si sono aggiunti anche sei bassotti da portare a passeggio (in foto ne vedete solo tre). Una simpaticissima banda di mini teppisti adorabili, che magari si fa fatica a vederli per la loro stazza, ma davvero non si può non sentirli quando passano. Di una dolcezza disarmante nella relazione uno ad uno, quando sono in branco sono davvero incredibili. Basta però incontrare per un attimo il loro sguardo per scoprire quanta tenerezza alberghi in ciascuno di loro e così in un secondo scompare ogni ricordo del "casino" che sanno combinare.

Pensavo che nel film del 1966 di Walt Disney "4 bassotti per un danese" si esagerasse, ma devo ricredermi...sono proprio così!

E poi ci sono stati anche mici bisognosi di terapie, dai quali passare con puntualità, prestando particolare attenzione a qualsiasi piccolo cambiamento, perché se fare il pet sitter dà tante soddisfazione, richiede, altresì, anche specifiche competenze e soprattutto un forte senso del dovere e della professionalità. Io la vedo così: sono delle vite, che per una settimana o un mese o quanto sia, sono affidate a me, ne sono responsabile e, dunque, devo dare il meglio che posso.

E ora, finita la stagione estiva vacanziera, si torna alla normalità. Una normalità - almeno per me - fatta comunque di tantissimi animali con i quali condividere la quotidianità, tutti i miei amici a 4 zampe, che fanno parte stabile del mio viaggio e senza ai quali davvero non saprei stare.

Dunque si riparte...o si sta sempre qui, ma questo non conta. Ciò che davvero segna l'incedere è il prendersi cura dei nostri piccoli animali anche quando non ci siamo. Esistono tanti modi per farlo, l'importante è non abbandonarli, non pensare di poterli lasciare in un angolo di strada come stracci vecchi, perché così si segna inevitabilmente la loro condanna a morte.

Un amico è un bene unico e prezioso ed è per sempre...non dimentichiamolo!