Settembre è tornato rapidamente a riempire le nostre giornate, dando così una netta sferzata alle recenti vacanze e ai giorni trascorsi insieme a nostri amici a 4 zampe in spensieratezza, senza l'incalzare dell'orologio e dei suoi battiti.
Ancora una volta è stata un'estate segnata da numerosi abbandoni e decessi, sia sulle strade, che a seguito di condizioni climatiche avverse alle quali sono stati lasciati gli animali. C'è chi addirittura è partito per un mese lasciando cane e gatto in casa da solo, come se queste creature potessero essere autonome ed autosufficienti così.
Per fortuna, però, c'è anche chi pensa ai propri animali prima di andare in ferie e così per me, come sempre, è stata anche un'estate fatta di pet sitting a tantissimi amici a 4 zampe e, in più, quest'anno abbiamo avuto come ospiti delle vere e proprie star.
Infatti, oltre a conigli, criceti, cani e gatti, ad agosto abbiamo ospitato in casa per circa due settimane una splendida coppia di femmine di
petauri dello zucchero. Avevo sempre sentito parlare di queste creature, ma vederle da vicino e tentare - per quanto possibile - di interagire con loro devo dire che è stata un'esperienza davvero emozionante. Peccato non si lascino toccare dagli estranei, ma va bene così. L'importante è rispettare le loro esigenze e, quindi, anche osservarle saltare e "volare" da una parte all'altra è stato uno spettacolo incredibile.
Pensavo di aver raggiunto il top qualche anno fa, quando era stata in casa con noi, ospite per qualche giorno, una pipistrella disabile, da me ribattezzata
Lady Vlad, ma la vita è sempre piena di sorprese.
Lo scorso anno poi sono arrivati anche
tre pesci rossi, dei quali ero diventata la "zia" adottiva per la piccola proprietaria, che proprio non voleva separarsene, per cui la mamma le aveva raccontato che i pesciolini sarebbero andati in vacanza dalla zia e che poi a settembre sarebbero rientrati a casa, pronti anche loro per un nuovo anno scolastico.
Meno male che i pesci non capiscono quello che diciamo, altrimenti chissà come ci giudicherebbero! Altro che umani pazzi...
E, poi, ci sono stati anche
cavie,
conigli e quattro splendidi criceti.
Non so perché ma a me i
criceti attivano sempre un profondo senso e bisogno di protezione. Forse perché sembrano così indifesi o forse anche perché sanno farsi capire così facilmente, che li trovo animali fantastici (oddio in realtà non saprei indicare un animale che non amo, anche perché con ognuno si instaura sempre una relazione speciale).
E la cosa che, al di là di ogni altra, mi affascina sempre è la capacità di convivenza e di interazione di specie differenti tra loro.
Ovviamente con tutti i dovuti accorgimenti del caso e rispettando le richieste dei proprietari tendo a tenere separati i vari ospiti, ma a volte, comunque, questi si incontrano ed allora capita di osservare il gatto che guarda incuriosito i criceti e questi che continuano le loro attività indifferenti o un coniglio che si avvicina ad una delle mie gatte (in effetti si tratta di una gatta abbastanza particolare, quindi non fa del tutto testo) e poco dopo le si stende vicino, come se la conoscesse da sempre.
Sono momenti magici, che mi fanno sempre riflettere su quanto basterebbe poco per andare d'accordo tutti in questo mondo.
Al gruppo si sono aggiunti anche
sei bassotti da portare a passeggio (in foto ne vedete solo tre). Una simpaticissima banda di mini teppisti adorabili, che magari si fa fatica a vederli per la loro stazza, ma davvero non si può non sentirli quando passano. Di una dolcezza disarmante nella relazione uno ad uno, quando sono in branco sono davvero incredibili. Basta però incontrare per un attimo il loro sguardo per scoprire quanta tenerezza alberghi in ciascuno di loro e così in un secondo scompare ogni ricordo del "casino" che sanno combinare.
Pensavo che nel film del 1966 di Walt Disney "
4 bassotti per un danese" si esagerasse, ma devo ricredermi...sono proprio così!
E poi ci sono stati anche mici bisognosi di terapie, dai quali passare con puntualità, prestando particolare attenzione a qualsiasi piccolo cambiamento, perché se fare il pet sitter dà tante soddisfazione, richiede, altresì, anche specifiche competenze e soprattutto un forte senso del dovere e della professionalità. Io la vedo così: sono delle vite, che per una settimana o un mese o quanto sia, sono affidate a me, ne sono responsabile e, dunque, devo dare il meglio che posso.
E ora, finita la stagione estiva vacanziera, si torna alla normalità. Una normalità - almeno per me - fatta comunque di tantissimi animali con i quali condividere la quotidianità, tutti i miei amici a 4 zampe, che fanno parte stabile del mio viaggio e senza ai quali davvero non saprei stare.
Dunque si riparte...o si sta sempre qui, ma questo non conta. Ciò che davvero segna l'incedere è il prendersi cura dei nostri piccoli animali anche quando non ci siamo. Esistono tanti modi per farlo, l'importante è non abbandonarli, non pensare di poterli lasciare in un angolo di strada come stracci vecchi, perché così si segna inevitabilmente la loro condanna a morte.
Un amico è un bene unico e prezioso ed è per sempre...non dimentichiamolo!