Come non bastasse il caos totale, che ha investito in questi giorni il
nostro Paese, a causa della diffusione del Coronavirus, ci si mettono anche il
virologo improvvisato o il terrorista dell’ultimo momento a creare il panico
(tralascio i tuttologi dei social, perché quelli non mancano mai) andando ad
affermare in giro che cani e gatti potrebbero essere fonte di contagio o
incubatoi della malattia e molte altre cose del genere prive di qualsiasi
fondamento. Cosa non si farebbe per cinque minuti di gloria in televisione no?
Ecco perché è bene ribadire che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)
stessa ha smentito la notizia e che sia l’Istituto nazionale di malattie
infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, come anche il Ministero della
Salute e l’Istituto superiore della Sanità, hanno creato un vero e
proprio vademecum (dsponibile on line), per contrastare la diffusione del
contagio, all’interno del quale, alla sezione “animali” si evidenzia quanto
segue su possibili dubbi e timori:
“1. Le persone possono contrarre l'infezione da nuovo
Coronavirus dagli animali?
Indagini dettagliate hanno scoperto che, in Cina nel 2002, SARS-CoV è stato
trasmesso dagli zibetti agli esseri umani e, in Arabia Saudita nel 2012,
MERS-CoV dai dromedari agli esseri umani. Numerosi coronavirus noti circolano
in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. Man mano che la
sorveglianza migliora in tutto il mondo, è probabile che vengano identificati
più Coronavirus.
La fonte animale del nuovo Coronavirus non è stata ancora identificata. Si
ipotizza che i primi casi umani in Cina siano derivati da una fonte animale.
2. Posso contrarre l’infezione dal mio animale da compagnia?
No, al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da
compagnia, quali cani e gatti, abbiano contratto l’infezione o possano
diffonderla.
Si raccomanda di lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando
soluzioni alcoliche dopo il contatto con gli animali.
3. Sono possibili importazioni di animali o di prodotti di origine
animale dalla Cina?
A causa della presenza di alcune malattie degli animali contagiose in Cina,
solo pochi animali vivi e prodotti animali non trasformati sono autorizzati per
l'importazione nell'Unione europea dalla Cina.
Non vi è alcuna prova che uno qualsiasi degli animali, o dei prodotti di
origine animale, autorizzati all'entrata nell'Unione europea rappresenti un
rischio per la salute dei cittadini dell'UE a causa della presenza di
SARS-CoV-2 in Cina”.
Penso
che tutto ciò dovrebbe sciogliere ogni possibile dubbio in merito all’argomento
e che dovrebbe aiutarci a riflettere a fondo su uno specifico aspetto della
questione: chi mette in giro alcune voci, si rende forse conto del danno che potrebbe
provocare alla condizione dei nostri pet? Tutti noi sappiamo quanti abbandoni
ci sono ogni anno, quante poche adozioni vengano fatte, per cui leggere o
sentire in televisione il personaggio del momento, che diffonde panico e
confusione, davvero non aiuta tutti coloro che, ogni giorno, cercano di fare
qualcosa a sostegno dei più deboli, quali cani, gatti ed altri animali domestici
nel nostro Paese ancora risultano essere.
Ci rendiamo
conto del fatto che non si può scherzare in questo modo con altre vite? Perché voler
trovare per forza un untore o una causa non è la soluzione giusta per mettere a
tacere le nostre paure.
Ad
essere sincera quello che maggiormente mi spaventa in questo momento storico,
oltre al virus naturalmente, è la scarsa, se non nulla, empatia che, ancora una
volta, noi esseri umani stiamo dimostrando dapprima verso i nostri simili e poi
anche verso gli altri animali non umani…
Un po’
il solito modo di essere italiano schettinianiamente diffuso, per cui all’affondare
della nave tutti a trovare posto sulla scialuppa e pochi a preoccuparsi di chi
rimane intrappolato a bordo, destinato inesorabilmente ad affondare, perché non
ha le risorse o le forze per mettersi al riparo.
Ecco
noi animalisti ancora una volta stiamo facendo il possibile…Probabilmente ci
sarà il solito che leggendo penserà – mi sembra già di vedere le nuvolette che
aleggiano sulla sua testa! – che: “Basta con questi animali, pensiamo alle persone!”.
Ecco,
io sono fermamente convinta che chi ama davvero gli animali, pensa anche alle
persone, perché ama in primis la vita e non fa differenza di razza,
specie o altro, non è questo il suo intento…
Per
visto il particolare periodo che noi tutti viviamo, nell’anno dell’amore al tempo
del virus, rimbocchiamoci ancor di più le maniche – ormai siamo quasi in
canottiera lo so, perché ogni giorno le alziamo un millimetro in più - e facciamo sentire la nostra voce, perché non
si diffondano notizie false, non ci siano allarmismi inutili nei confronti
degli animali e, soprattutto, non si crei un alibi per tutti quelli che non aspettano
altro che il giusto input per mollare in strada il proprio amico a quattro
zampe.
Ricordiamoci
che è l’ignoranza che uccide, prima ancora di qualsiasi virus presente sulla
terra.
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