venerdì 6 marzo 2020

Coronavirus: cani e gatti non lo trasmettono e non ne sono portatori…Stop alle fake news e a chi gioca facendo terrorismo inutile






Come non bastasse il caos totale, che ha investito in questi giorni il nostro Paese, a causa della diffusione del Coronavirus, ci si mettono anche il virologo improvvisato o il terrorista dell’ultimo momento a creare il panico (tralascio i tuttologi dei social, perché quelli non mancano mai) andando ad affermare in giro che cani e gatti potrebbero essere fonte di contagio o incubatoi della malattia e molte altre cose del genere prive di qualsiasi fondamento. Cosa non si farebbe per cinque minuti di gloria in televisione no?

Ecco perché è bene ribadire che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) stessa ha smentito la notizia e che sia l’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, come anche il Ministero della Salute e l’Istituto superiore della Sanità, hanno creato un vero e proprio vademecum (dsponibile on line), per contrastare la diffusione del contagio, all’interno del quale, alla sezione “animali” si evidenzia quanto segue su possibili dubbi e timori:

1. Le persone possono contrarre l'infezione da nuovo Coronavirus dagli animali?
Indagini dettagliate hanno scoperto che, in Cina nel 2002, SARS-CoV è stato trasmesso dagli zibetti agli esseri umani e, in Arabia Saudita nel 2012, MERS-CoV dai dromedari agli esseri umani. Numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. Man mano che la sorveglianza migliora in tutto il mondo, è probabile che vengano identificati più Coronavirus.
La fonte animale del nuovo Coronavirus non è stata ancora identificata. Si ipotizza che i primi casi umani in Cina siano derivati da una fonte animale.
2. Posso contrarre l’infezione dal mio animale da compagnia?
No, al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, abbiano contratto l’infezione o possano diffonderla.
Si raccomanda di lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche dopo il contatto con gli animali.
3. Sono possibili importazioni di animali o di prodotti di origine animale dalla Cina?
A causa della presenza di alcune malattie degli animali contagiose in Cina, solo pochi animali vivi e prodotti animali non trasformati sono autorizzati per l'importazione nell'Unione europea dalla Cina.
Non vi è alcuna prova che uno qualsiasi degli animali, o dei prodotti di origine animale, autorizzati all'entrata nell'Unione europea rappresenti un rischio per la salute dei cittadini dell'UE a causa della presenza di SARS-CoV-2 in Cina”.

Penso che tutto ciò dovrebbe sciogliere ogni possibile dubbio in merito all’argomento e che dovrebbe aiutarci a riflettere a fondo su uno specifico aspetto della questione: chi mette in giro alcune voci, si rende forse conto del danno che potrebbe provocare alla condizione dei nostri pet? Tutti noi sappiamo quanti abbandoni ci sono ogni anno, quante poche adozioni vengano fatte, per cui leggere o sentire in televisione il personaggio del momento, che diffonde panico e confusione, davvero non aiuta tutti coloro che, ogni giorno, cercano di fare qualcosa a sostegno dei più deboli, quali cani, gatti ed altri animali domestici nel nostro Paese ancora risultano essere.

Ci rendiamo conto del fatto che non si può scherzare in questo modo con altre vite? Perché voler trovare per forza un untore o una causa non è la soluzione giusta per mettere a tacere le nostre paure.
Ad essere sincera quello che maggiormente mi spaventa in questo momento storico, oltre al virus naturalmente, è la scarsa, se non nulla, empatia che, ancora una volta, noi esseri umani stiamo dimostrando dapprima verso i nostri simili e poi anche verso gli altri animali non umani…

Un po’ il solito modo di essere italiano schettinianiamente diffuso, per cui all’affondare della nave tutti a trovare posto sulla scialuppa e pochi a preoccuparsi di chi rimane intrappolato a bordo, destinato inesorabilmente ad affondare, perché non ha le risorse o le forze per mettersi al riparo.

Ecco noi animalisti ancora una volta stiamo facendo il possibile…Probabilmente ci sarà il solito che leggendo penserà – mi sembra già di vedere le nuvolette che aleggiano sulla sua testa! – che: “Basta con questi animali, pensiamo alle persone!”.

Ecco, io sono fermamente convinta che chi ama davvero gli animali, pensa anche alle persone, perché ama in primis la vita e non fa differenza di razza, specie o altro, non è questo il suo intento…

Per visto il particolare periodo che noi tutti viviamo, nell’anno dell’amore al tempo del virus, rimbocchiamoci ancor di più le maniche – ormai siamo quasi in canottiera lo so, perché ogni giorno le alziamo un millimetro in più -  e facciamo sentire la nostra voce, perché non si diffondano notizie false, non ci siano allarmismi inutili nei confronti degli animali e, soprattutto, non si crei un alibi per tutti quelli che non aspettano altro che il giusto input per mollare in strada il proprio amico a quattro zampe.

Ricordiamoci che è l’ignoranza che uccide, prima ancora di qualsiasi virus presente sulla terra.



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