martedì 9 ottobre 2018

Non c'è cura senza empatia...Clinica Veterinaria Guidonia dove il vero miracolo si chiama amore




Non c'è cura senza amore. Non esiste professionalità che tenga se, alle conoscenze mediche veterinarie per i nostri piccoli amici a 4 zampe, non si aggiunge l'empatia, dono raro e prezioso nel mondo attuale.

Questa, che sto per raccontarvi è una storia a lieto fine. E' la storia del mio gatto Fiero (che vedete nelle foto) e di come sia ancora vivo grazie alle cure del Dott. Marchetti della Clinica Veterinaria Guidonia e di tutto il suo staff.



Era il 30 agosto scorso quando, dopo lunghi tentennamenti, ho dato un antiparassitario a tutti i miei mici. Passano pochi secondi e scene da incubo invadono i miei occhi, tra chi sbavava da una parte e chi saltava sui pensili dall'altra.

Io sono sempre stata contraria a questi prodotti chimici, soprattutto in animali che vivono esclusivamente in casa, quindi assistere a una reazione del genere, lo ammetto, mi ha fortemente destabilizzata e, soprattutto, messa subito sul chi va là.

E meno male. Infatti nei giorni seguenti Fiero, che tra l'altro è un micio cieco, riservato e un gran coccolone, ha iniziato a non essere più lui.

Inizialmente era spaesato e sembrava quasi non riconoscesse più dove si trovava. Poi ha cominciato a mostrare appetito capriccioso e alla fine ha smesso del tutto di mangiare.

Per farla breve in due settimane è crollato e, quindi, si è deciso di ricoverarlo presso la Clinica Veterinaria Guidonia.

Sono stati per me giorni da incubo, in cui tutto ruotava tra la telefonata della mattina e quella della sera all'équipe veterinaria per sapere come stava. Sono stati anche giorni di profonde riflessioni, che mi portavano ogni volta alla stessa identica conclusione: è l'amore a fare la differenza.

E così, finalmente, una domenica pomeriggio mi chiama il Dott. Marchetti e mi dà la bella notizia: Fiero ha ripreso e mangiare e può tornare a casa. Una casa che, malgrado ci siano altri 4 gatti e 2 cani, sembrava davvero vuota, perché ognuno di loro apporta quel qualcosa di sé, che lo rende unico e speciale.

E così mancava l'incedere festoso di Fiero, appena apro la porta, che ama andare ad esplorare il pianerottolo; mancava il suo rubare furtivo le verdure ai conigli ed alle cavie; mancava il suo calore quando si addormenta accanto a me la notte, ancora ciucciando il mio dito come faceva da cucciolo.

Va precisato che la patologia che lo ha colpito non è certamente uno scherzo, si porta ancora con sè gli strascichi di un'epatite, che sarà lunga da far passare.

E va altresì detto che se non ci fossero state le giuste competenze mediche dello staff della Clinica Veterinaria Guidonia, probabilmente ora Fiero non sarebbe qui.

Però..eh si perché in questa storia c'è un immenso "però". Ebbene, però quello che, secondo me ha fatto la differenza è stato riconoscere la vita, che sta in un gatto, e non vedere semplicemente l'animale come un altro da noi. Forse non è un concetto semplice da spiegare, ma è per me importante tentare di farlo comprendere.

In questa clinica non ho sempre incontrato la vita; anzi proprio in questo ultimo anno siamo stati costretti a lasciar andare per sempre Nanà, la mia gatta quindicenne, e Ginevra, la cagnolina dei miei esattamente qui.

Quindi non sto scrivendo queste parole perché credo che quest'équipe sia onnipotente e faccia i miracoli.

Credo, tuttavia, che l'amore che qui si vive per gli animali, il rispetto nei loro confronti, la capacità di comprendere il loro dolore e quello dei loro amici umani, che sono a casa e che sperano sempre, ma non sanno cosa sta accadendo in quel momento..ecco questo sia un dono speciale.

Oggi vedere Fiero tornare finalmente a giocare, farsi le unghie nei cesti e riprendere a mangiare con energia non fa altro che farmi pensare che non sono più i tempi, per cui a sintomo associo farmaco e il gioco è fatto. Non funziona così.

Proprio come per noi esseri umani, anche per gli animali esiste un'unione inscindibile di corpo e anima (spirito, energia o chiamatela come preferite voi, che tanto non è questo il punto), per cui se non si riconosce la loro paura, il loro disagio a dover stare in una gabbia in una clinica, il loro smarrimento per non avere accanto a sé i propri punti di riferimento, non si arriva da nessuna parte.

Ecco qui in questa clinica questo spirito si vive e lo si percepisce. Non sarà di certo la clinica dei miracoli...ma di sicuro è la clinica della vita.

Ho voluto scrivere queste poche parole perché sentivo di farlo da un pò, ma poi l'emozione mi ha sempre sopraffatta. Non si tratta di pubblicità e se qualcuno lo pensa, forse (anzi no sicuramente) non sa nulla di me!

Si tratta solo di condividere con le tante persone, con cui mi relaziono ogni giorno e che non trovano spesso soluzione per i loro animali, l'idea che un modo diverso di essere medici veterinari esiste, basta solo volerlo.

Da parte mia e di Fiero (ma anche di tutti gli altri pelosi, che finalmente ora sono tornati ad essere una famiglia) un immenso grazie al Dott. Marchetti e a tutto il suo staff...non ha importanza solo ciò che si fa, ma come lo si fa e voi lo fate con professione e con il cuore, un connubio speciale e vincente!



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