mercoledì 21 ottobre 2020

Roma Capitale, una città con le mani insanguinate

Sette vite innocenti spezzate ed ancora ci chiediamo tutti il perché...




Ci sono notizie, che nessuno di noi vorrebbe mai leggere. Ci sono sensazioni talmente dolorose, che nessuno vorrebbe mai provare. E, infine, ci sono scene di una tale violenza, che per me, anche adesso, è molto complesso riuscire ad immaginare, perché non hanno un senso, né una morale, ma sono solo silenzio e morte.

Ho guardato per giorni con il fiato sospeso e le lacrime che scendevano giù lungo il viso, offuscando anche la vista (forse perchè in alcune situazioni ci difendiamo così pur di  non doverci confrontare con alcune realtà particolarmente orrende) le immagini dell'uccisione dei sette cinghiali a Roma, una mamma con i suoi cuccioli, ed ho pensato più volte di scrivere qualcosa, ma poi il dolore mi ha sempre paralizzata e non sono poi riuscita ad andare più in là dell'accendere il pc e mettermi di fronte ad un monitor bianco e silenzioso.

Poi ieri, parlando con una persona, che io reputo speciale - ma solo perché penso che sia un "umano" nel senso stretto ed autentico del termine e perchè lui le cose quando le fa, le fa con il cuore e non solo con il cervello, cosa che stimo non poco - e che ha assistito a quella scena di cruda mattanza dal vivo, riuscendo ad avere ancora voce per gridare la sua protesta contro tanta atrocità, ho deciso di prendere il coraggio a due mani e di denunciare, come molti altri, questa vergogna, chiedendo che giustizia venga fatta e che chi ha sbagliato paghi, perchè il non rispetto della vita (vita di una mamma indifesa con i suoi cuccioli badiamo bene) è qualcosa che chiede il conto ed è ora che qualcuno questo conto lo saldi.

- Fonte: Il Messaggero -


Mi chiedo cosa avevano fatto quelle creature di male, quale sia stato il loro peccato tanto grande da essere giustiziati in modo spietato, di fronte agli occhi di bambini che piangevano e di adulti che gridavano di lasciarli stare, di consentire loro di vivere, visto che avevano anche un posto dove andare. Invece no, si è proceduto all'esecuzione della loro condanna a morte!

A chi una mamma e sei cuccioli nuocevano? La loro unica "colpa" è stata quella di essersi fidati degli esseri umani, di non aver capito in tempo che la stessa mano umana che porgeva un pezzo di pane il giorno prima, il giorno dopo avrebbe potuto mettere fine alla loro esistenza, con tutta l'assoluta crudeltà ed indifferenza di cui solo noi umani siamo capaci.

Qualcuno degli eroi che stava là, partecipando a quella grottesca battuta di caccia, o anche la zelante veterinaria del servizio sanitario (ricordiamoci sempre pagato con i  nostri soldi di cittadini) si sarà almeno per un attimo messo nei panni di quelle povere creature? Avrà pensato al terrore, che potevano sentire dentro di sé mentre vedevano uccidere uno dopo l'altro tutti i membri della propria famiglia? Avrà, anche solo per un attimo, tentato di vedere con i loro stessi occhi di cinghiali innocenti e che pensavano che gli uomini fossero loro amici, un mondo improvvisamente capovolto, in cui tutto ad un tratto loro erano diventati colpevoli (di cosa vogliamo sapere) e condannati al tempo stesso per non aver commesso alcun crimine?

Una città del genere io personalmente non la riconosco più, come da tempo non riconosco allo stesso modo gran parte del genere umano, che ha perso il dono dell'empatia e che, non sapendo più su chi sfogare la propria rabbia e frustrazione se la prende con i più deboli. Questa volta a farne le spese sono stati una mamma e sei cuccioli e le prossime vittime chi saranno? Qualcuno vocifera i cinghiali della Tomba di Nerone...

Dove sta il nostro senso di compassione verso chi abbiamo il dovere di difendere? Dove è finita quella pietas, che ci rendeva speciali in qualche modo rispetto ad altri animali non umani?

Qui sembra che sia tutto sparito, forse assopito chissà..Unica cosa certa è che adesso, chi ha sbagliato deve pagare e non ci serve il solito rimbalzo di responsabilità, non ci basta che se ne faccia una questione politica, non è questo che il mondo dell'animalismo chiede e rivendica.

Qui vogliamo che i colpevoli paghino e che ad ognuno venga presentato il conto per le scelte fatte. Probabilmente l'obiettivo da raggiungere per chi è colpevole è che il tempo passi e tutto cada nel dimenticatoio, ma le cose non possono andare così.

Sabato prossimo ci sarà una manifestazione alle 14.30 a Roma in Piazza del Popolo per chiedere giustizia ed è nato anche un gruppo facebook, che si chiama "Roma sta con i cinghiali" proprio perchè nessuno dimentichi quanto accaduto.



Spero che per una volta le associazioni animaliste, ma anche i singoli cittadini, scendano in campo con 
uno scopo comune: non lasciar impunita una situazione simile. Infatti, se non ci mettiamo la faccia e non puntiamo tutti i piedi, oggi sono i cinghiali, ma domani saranno i gabbiani ed i piccioni o anche le volpi, che vivono nei nostri parchi cittadini e chissà quale altra creatura indifesa.

L'antropocentrismo sta diventando una malattia mortale, che ha sporcato le strade di Roma con il sangue di chi si è fidato di noi, quindi rendiamo giustizia a queste creature e non nascondiamoci dietro al nulla...









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