E' stato presentato lo scorso 15 febbraio in Campidoglio a Roma il progetto Zero cani in canile, che vedrà la collaborazione di diverse realtà insieme, impegnate a vario titolo nel contrasto al randagismo.
Lo scopo dell'iniziativa, che nasce a seguito di un'esperienza concreta già vissuta dalla città di Vieste grazie ai volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Vieste, è, dunque, quello di contrastare in primis il fenomeno della presenza di cani randagi sul territorio, ma soprattutto di svuotare i box dei canili.
Canili che - come ha spiegato Daniele Diaco, presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale, andrebbero nel tempo trasformati in oasi ed affidati ai privati, che fornirebbero servizi quali asili per cani, dog sitting ecc.
Inoltre i cani, sempre seguendo il modello già sperimentato a Vieste, verrebbero impiegati per le attività assistite con gli animali con anziani, bambini e disabili e questa sarebbe ancora un'ulteriore risorsa da sfruttare.
Un obiettivo importante, dunque, che prevede la collaborazione attiva e duratura nel tempo tra i diversi attori sociali di una rete costituita da cittadini e realtà locali, quali Parchi, Gruppi di azione locale e Associazioni.
Certo per chi ama gli animali e, soprattutto, odia le gabbie e i box dei canili questo sarebbe davvero un sogno.
Un sogno, che tutti noi da tempo rincorriamo e speriamo di poter vedere davvero prima o poi realizzato.
Canili vuoti e cani liberi, accuditi presso le oasi o in una casa, amati e anche utili per la società. Cani ai quali quindi, verrebbe finalmente riconosciuta la loro dignità di esseri senzienti, smettendo di essere meri numeri all'interno di una prigione, che davvero non meritano.
Canili che - come ha spiegato Daniele Diaco, presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale, andrebbero nel tempo trasformati in oasi ed affidati ai privati, che fornirebbero servizi quali asili per cani, dog sitting ecc.
Inoltre i cani, sempre seguendo il modello già sperimentato a Vieste, verrebbero impiegati per le attività assistite con gli animali con anziani, bambini e disabili e questa sarebbe ancora un'ulteriore risorsa da sfruttare.
Un obiettivo importante, dunque, che prevede la collaborazione attiva e duratura nel tempo tra i diversi attori sociali di una rete costituita da cittadini e realtà locali, quali Parchi, Gruppi di azione locale e Associazioni.
Certo per chi ama gli animali e, soprattutto, odia le gabbie e i box dei canili questo sarebbe davvero un sogno.
Un sogno, che tutti noi da tempo rincorriamo e speriamo di poter vedere davvero prima o poi realizzato.
Canili vuoti e cani liberi, accuditi presso le oasi o in una casa, amati e anche utili per la società. Cani ai quali quindi, verrebbe finalmente riconosciuta la loro dignità di esseri senzienti, smettendo di essere meri numeri all'interno di una prigione, che davvero non meritano.
Lo stesso Edgar Meyer, responsabile della delega al benessere animale del Comune di Roma, ha confessato, che assistendo alla presentazione del progetto, condividendo l'entusiasmo di chi ha già sperimentato questa situazione e ne apprezza ogni giorno i risultati, non è riuscito "a trattenere lacrime di commozione".
In questi giorni, in cui l'eccidio perpetrato a Sciacca sta tenendo banco, sentir parlare di progetti di contrasto al randagismo è come veder spuntare un raggio di sole in mezzo ad un cielo grigio e desolato.
E il fatto che già si sia sperimentata una tale condizione in quello stesso sud del Paese, dove la cultura biocentrica sembra non abbia mai messo piede, non fa altro che rafforzare la speranza di ognuno di noi in un mondo migliore, in cui il rispetto della vita sia la normalità e non una chimera irraggiungibile.
Zaro cani in canile, dunque, è l'obiettivo di Roma Capitale e noi continueremo a seguirlo passo passo.
Nessun commento:
Posta un commento