venerdì 3 agosto 2018

Emergenza abbandoni in Costa Smeralda: ecco l'esercito dei 1000 invisibili in attesa di adozione





In genere quando sentiamo anche solo nominare la Costa Smeralda, immediatamente nella nostra mente iniziano a scorrere immagini piacevoli, che si concretizzano in mare limpido, spiagge calde ed accoglienti, vacanza, relax. 

Oggi, però, mi hanno chiesto di raccontare l'altra faccia di questa parte di Sardegna ed eccomi qui a farlo. 

Sto parlando del Rifugio I Fratelli Minori di Olbia, gestito struttura gestita da L.I.D.A. Lega Italiana dei Diritti dell’Animale, il quale attualmente ospita circa 700 cani e 230 gatti
Numeri importanti, che meritano certamente la nostra attenzione. 

Il contesto in cui operano i volontari non è tra i più facili e c'è bisogno del sostegno di tutti noi per dare una mano. 


Attualmente il rifugio riceve parte degli aiuti da Almo Nature/Fondazione Capellino grazie ai suoi progetti incentrati sulla difesa dei cani, dei gatti e della biodiversità, ma non basta ancora.

In questo caso specifico il progetto in questione si chiama A companion Animal Is For Life e sta producendo davvero ottimi risultati.

Come vedete dalle foto qui arrivano cani in condizione di forte disagio, che richiedono investimenti importanti in termini di tempo e di denaro.

E come sempre anche un piccolo auto può fare la differenza.

D'ora in poi, quindi, quando sentiamo parlare di Costa Smeralda facciamo volare il nostro pensiero non solo al mare e alle spiagge, ma anche a queste creature fragili, che sono in attesa di una famiglia che le accolga, le ami e le protegga per sempre.

Purtroppo ancora c'è  molto da fare per contrastare il randagismo e promuovere una cultura vera e propria finalizzata al benessere animale. Ma noi non ci arrendiamo.

Iniziamo, perciò, proprio con il diffondere le notizie e far conoscere le condizioni in cui versano alcune realtà del nostro territorio nazionale.

Anche quest'estate purtroppo il fenomeno degli abbandoni sta mietendo le sue vittime e non è facile contrastarlo, ma neppure impossibile. La prevenzione rimane il mezzo più efficace, ma, laddove sia troppo tardi, scendiamo in campo a fianco dei volontari, sostenendoli nel loro operato quotidiano  e qui abbiamo un modo concreto per farlo.



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