mercoledì 28 febbraio 2018
E la terra di Sicilia si macchia del sangue di centinaia di anime innocenti
Due cuccioli di cane impiccati nella notte a Canicattì (ed avevano già adozione)...decine di cani uccisi con il veleno a Sciacca...ancora cani denigrati e vessati ad Agrigento, dove vige il divieto di aiutare i randagi sia per i singoli cittadini, che per le associazioni animaliste...divieto di prendersi cura di una vita in difficoltà!
Il sindaco di Sciacca che afferma di non sentirsi in alcun modo in colpa, come se quelle povere anime innocenti non fossero sua responsabilità, se non umana, almeno legale, dal momento che i cani randagi sono responsabilità proprio del sindaco.
Ignoti figuri che sui social media inneggiano a queste stragi, affermando che è bene uccidere animali in sovra numero (sterilizzare no eh? e poi chi è che decide quale sia il giusto numero di cani?) e che i cani non sono i migliori amici dell'uomo (ora io non saprei dire con certezza chi siano i nostri migliori amici, anche perché ognuno sceglie chi meglio crede, ma una cosa è certa: gli uomini come questi non sono di sicuro i migliori amici dei cani)...
Ma che sta succedendo al mondo? Arrivare addirittura ad affermare che il cane, l'animale maggiormente addomesticato del pianeta, non sia un amico dell'essere umano, è una presa di posizione, che non potrebbe mai trovare alcun riscontro logico.
Incitare alla violenza contro una vita indifesa, vessarla, spingersi oltre ogni limite fino a mettervi fine con il veleno (e la morte per avvelenamento comporta sofferenze profonde)...ecco questo credo che non sia un comportamento in alcun modo accettabile.
Per noi, che siamo abituati a convivere con i nostri amici a quattro zampe considerandoli a tutti gli effetti membri della nostra famiglia, le notizie che arrivano dalla Sicilia sono davvero disarmanti.
Che fine ha fatto la terra soleggiata, che è meta di migliaia di turisti, che accoglie con il suo mare azzurro centinaia di migranti, che passa alle cronache per le sue bellezze e che, invece, in questi ultimi giorni sta mostrando un lato oscuro e omicida, che sposta l'attenzione su altro?
Tutti sappiamo delle condizioni di disagio e di degrado, in cui vertono canili e rifugi del sud, ma qui stiamo parlando di altro. Qui parliamo di omicidi di cui non interessa nulla alle istituzioni. E così, mentre il mondo animalista italiano scende in piazza per manifestare il proprio sdegno verso la strage di Sciacca, passano pochi giorni e la terra siciliana torna a macchiarsi del sangue di due cuccioli innocenti, che avevano anche adozione e che non aspettavano altro che incontrare la loro nuova famiglia.
A me, che amo la Sicilia, scrivere tutto ciò mette profonda tristezza. E non ne faccio una questione di nord, centro o sud, ma ne faccio una questione etico morale, in cui l'antropocentrismo tenta, ancora una volta, di farsi valere prepotentemente, lasciando vittime al proprio passaggio ed imbrattando con una scia indelebile di sangue una parte del nostro bel Paese.
Ho scelto proprio per questo una foto di una parte dei miei amici a quattro zampe, perché di foto spettacolari che ritraggono cani sterminati è piena la rete, non ne servono altre. Credo servano, invece, immagini dell'altro lato della convivenza uomo animale, una convivenza basata sull'empatia fatta di scambi reciproci e modellata su un percorso di vita compiuto a sei zampe, uno accanto all'altro.
Non so come si possa fare del male a chi ci guarda fiducioso e ci corre incontro quando rientriamo in casa, in attesa di una carezza e di una passeggiata insieme, come fosse l'esperienza più grandiosa del mondo e, forse, per i nostri cani lo è realmente.
A chi ha scritto che è bene eliminare i randagi vorrei solo dire che se non si riconosce più una vita in difficoltà quando la si incontra, allora si è persa una parte importante di noi, quella che viene definita umanità e che ci rende speciali. Speciali sì, non superiori ed è da qui che passa quella linea sottile, che separa chi si prende cura da chi uccide, chi ama da chi distrugge, chi sa da che parte stare e da qui giorno dopo giorno sceglie l'amore per gli animali.
martedì 20 febbraio 2018
Presentato il progetto "Zero cani in canile". Una proposta concreta di lotta al randagismo
E' stato presentato lo scorso 15 febbraio in Campidoglio a Roma il progetto Zero cani in canile, che vedrà la collaborazione di diverse realtà insieme, impegnate a vario titolo nel contrasto al randagismo.
Lo scopo dell'iniziativa, che nasce a seguito di un'esperienza concreta già vissuta dalla città di Vieste grazie ai volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Vieste, è, dunque, quello di contrastare in primis il fenomeno della presenza di cani randagi sul territorio, ma soprattutto di svuotare i box dei canili.
Canili che - come ha spiegato Daniele Diaco, presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale, andrebbero nel tempo trasformati in oasi ed affidati ai privati, che fornirebbero servizi quali asili per cani, dog sitting ecc.
Inoltre i cani, sempre seguendo il modello già sperimentato a Vieste, verrebbero impiegati per le attività assistite con gli animali con anziani, bambini e disabili e questa sarebbe ancora un'ulteriore risorsa da sfruttare.
Un obiettivo importante, dunque, che prevede la collaborazione attiva e duratura nel tempo tra i diversi attori sociali di una rete costituita da cittadini e realtà locali, quali Parchi, Gruppi di azione locale e Associazioni.
Certo per chi ama gli animali e, soprattutto, odia le gabbie e i box dei canili questo sarebbe davvero un sogno.
Un sogno, che tutti noi da tempo rincorriamo e speriamo di poter vedere davvero prima o poi realizzato.
Canili vuoti e cani liberi, accuditi presso le oasi o in una casa, amati e anche utili per la società. Cani ai quali quindi, verrebbe finalmente riconosciuta la loro dignità di esseri senzienti, smettendo di essere meri numeri all'interno di una prigione, che davvero non meritano.
Canili che - come ha spiegato Daniele Diaco, presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale, andrebbero nel tempo trasformati in oasi ed affidati ai privati, che fornirebbero servizi quali asili per cani, dog sitting ecc.
Inoltre i cani, sempre seguendo il modello già sperimentato a Vieste, verrebbero impiegati per le attività assistite con gli animali con anziani, bambini e disabili e questa sarebbe ancora un'ulteriore risorsa da sfruttare.
Un obiettivo importante, dunque, che prevede la collaborazione attiva e duratura nel tempo tra i diversi attori sociali di una rete costituita da cittadini e realtà locali, quali Parchi, Gruppi di azione locale e Associazioni.
Certo per chi ama gli animali e, soprattutto, odia le gabbie e i box dei canili questo sarebbe davvero un sogno.
Un sogno, che tutti noi da tempo rincorriamo e speriamo di poter vedere davvero prima o poi realizzato.
Canili vuoti e cani liberi, accuditi presso le oasi o in una casa, amati e anche utili per la società. Cani ai quali quindi, verrebbe finalmente riconosciuta la loro dignità di esseri senzienti, smettendo di essere meri numeri all'interno di una prigione, che davvero non meritano.
Lo stesso Edgar Meyer, responsabile della delega al benessere animale del Comune di Roma, ha confessato, che assistendo alla presentazione del progetto, condividendo l'entusiasmo di chi ha già sperimentato questa situazione e ne apprezza ogni giorno i risultati, non è riuscito "a trattenere lacrime di commozione".
In questi giorni, in cui l'eccidio perpetrato a Sciacca sta tenendo banco, sentir parlare di progetti di contrasto al randagismo è come veder spuntare un raggio di sole in mezzo ad un cielo grigio e desolato.
E il fatto che già si sia sperimentata una tale condizione in quello stesso sud del Paese, dove la cultura biocentrica sembra non abbia mai messo piede, non fa altro che rafforzare la speranza di ognuno di noi in un mondo migliore, in cui il rispetto della vita sia la normalità e non una chimera irraggiungibile.
Zaro cani in canile, dunque, è l'obiettivo di Roma Capitale e noi continueremo a seguirlo passo passo.
lunedì 19 febbraio 2018
Eccidio di cani a Sciacca. Ora parla il silenzio
Queste foto parlano del silenzio.
Quel silenzio che scende, quando hai finito le lacrime e sai che le parole sono solo brevi parentesi di sfogo, al quale nessuno sembra voler dare ascolto.
Quel silenzio che mette fine a tutto, anche a vite innocenti, colpevoli solo di essere nate nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, in quel profondo sud del nostro Paese, che sembra ignorare completamente cosa sia la sterilizzazione.
Quel silenzio che, come la nebbia nelle mattina invernali, cala lento ed inesorabile nell'anima di fronte alla morte di quaranta cani, tutti lasciati poi sull'asfalto, scempio nello scempio, a come a voler far leva proprio sul senso di disprezzo verso gli animali.
Quel silenzio che torna sempre più spesso, accompagnato da articoli e fotografie, perché a volte sembra proprio non ci sia nulla in più da poter commentare.
Ma anche quel silenzio all'interno del quale tutti noi, che amiamo la vita, che crediamo nell'etica del biocentrismo e ci ostiniamo a difenderlo ad ogni costo, urliamo ancora e forte BASTA!
Tutti pronti a scendere in piazza per Yulin, a raccogliere firme per i prossimi mondiali e relativa strage di cani, a denunciare la Corea, che promuove i piatti a base di carne di cane di cane in questo periodo.
Ebbe, oggi, diciamo BASTA anche a quest'eccidio, che si è perpetrato proprio a casa nostra, nei nostri confini, a Sciacca.
Francesca Valenti, sindaco della cittadina siciliana, dice di aver ricevuto delle minacce e di temere per la propria incolumità. Intanto, i diversi partiti politici, sciacalli come sempre, ne approfittano ognuno per dire la propria, che tanto in campagna politica ogni scusa è buona per tirare acqua al proprio mulino e, una volta ottenuta la poltrona, il sipario sugli animali è sempre il primo ad essere calato.
Io credo fermamente nel principio in base al quale alla violenza non si debba mai rispondere con altra violenza, ma una domanda da fare al sindaco di Sciacca, rispetto al suo timore di ritorsioni, mi pulsa in testa, andando a sbattere forte contro le tempie, come una pallina impazzita di quelle con cui giocavano da bambini.
"Ma lei si è mai posta il problema di quanto abbiano avuto paura quei poveri cani e di quanta sofferenza debbano aver provato morendo in quel modo?".
Chissà se, almeno per un secondo, le è passato in mente il pensiero che gli animali randagi sono già vittime dell'uomo e che, dunque, non hanno di certo bisogno di altro dolore. Andrebbero piuttosto accuditi (essendo una responsabilità del sindaco!) e protetti, non di certo sterminati.
E, invece, a Sciacca sono stati giustiziati ben quaranta cani, senza dar loro possibilità di appello o di difesa. Vergogna! Il nostro è dolore, ma quella di Francesca Valenti deve essere vergogna e basta.
Il silenzio, segno di rispetto verso queste vite stroncate, lo terreno nell'animo, ma fuori di noi continueremo ad urlare fino all'ultimo respiro RISPETTO e, soprattutto, basta violenza contro gli animali!
giovedì 15 febbraio 2018
Agnese ha un sogno, trovare una famiglia, e noi un dovere, aiutarla a realizzarlo
Agnese dolce Agnese recitava il testo di una canzone di qualche anno fa e, vedendo queste foto, mi è subito tornato alla mente...
Perché Agnese ha uno sguardo davvero tenero, là immobile in un angolo di un box, dove il cemento sembra essere l'unico arredo presente. Un box freddo, in cui ogni giorno vissuto è uguale all'altro. Non ci sono ricordi legati a ieri e sogni ancorati al domani, ma solo solitudine e paura che tutto questo non finisca più.
Ecco perché ho deciso di parlare di lei, perché spero che, invece, qualcosa cambi in fretta e che presto anche Agnese possa avere una casa.
I volontari hanno scritto per lei quest'appello, che vi riporto integralmente:
"AGNESE ci è rimasta nel cuore. Non sappiamo perchè, ma appena l'abbiamo vista abbiamo sentito per lei qualcosa di inspiegabile.
Forse per quegli occhi espressivi che sembrano leggerti dentro, forse per l'atteggiamento un pò dimesso di chi spera ancora in qualcosa ma ha paura di crederci troppo.
Fatto sta che abbiamo promesso alla tenera Agnese di trovarle una casa.
Lei è una mix spinona di circa 3 anni e mezzo, taglia medio grande, è un pò timorosa ma buona come il pane, tanto che dopo qualche minuto di conoscenza diventa una cagnolina socievole e giocherellona.
Ora dobbiamo solo mantenere la promessa, e se voi ci aiutate riusciremo a darle una famiglia!!!
PER INFO scriveteci all'indirizzo ambraegiulia@gma
Compatibilmente con i nostri impegni di lavoro, RISPONDEREMO A TUTTI APPENA POSSIBILE."
Mi sembra chiaro che questa piccolina non può rimanere dove si trova ora, in quel non luogo infernale dal quale i cani vanno tirati fuori il più in fretta possibile, per non lasciarli morire...
Vederla in queste condizioni fa così male che verrebbe voglia di strapparla dallo schermo pur di dirle che non ci sarà un'altra ora trascorsa in questo modo, perché fuori c'è un mondo fatto di altro a cui hanno diritto tutti gli esseri viventi, compresa lei.
Cerchiamo, quindi, di far girare il più possibile quest'appello, perché ci sarà sicuramente in un angolo di mondo qualcuno che sta cercando proprio la sua Agnese e che, leggendo quest'appello, la accoglierà in casa, passando insieme a lei tantissimi momenti felici, quelli che per ora la vita non ha voluto donarle.
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Presentazione progetto "Zero cani in canile"
Si terrà oggi a Roma, alle ore 16.00 presso la sala Promoteca in Campidoglio, la presentazione del Progetto Zero cani in canile. Il randagismo da peso a risorsa economica e sociale.
Un titolo altisonante per un pomeriggio di incontro dibattito al quale parteciperanno esponenti istituzionali, quali Giuseppina Montanari, Assessore alla Sostenibilità ambientale di Roma Capitale, Daniele Diaco, Presidente Commissione Ambiente, Edgar Meyer, Referente Benessere animale Assessorato alla Sostenibilità ambientale, e portavoci del terzo settore.
Certo sarebbe un sogno quello di vedere box vuoti e cani tutti in famiglia, soprattutto qui a Roma, dove la vicenda del canile di Muratella continua ancora ad essere a tratti buia e ambigua.
Tantissimi interrogativi sono da anni senza risposta e probabilmente così rimarranno ancora, dal momento che mancano interlocutori chiari con i quali rapportarsi e sembra che se si vuole andare a visitare i cani del canile, quindi nostri che paghiamo le tasse, sia difficilissimo, circoscritto solo in alcune aree e davvero impervio. O almeno così narrano le leggende metropolitane...
Intanto questo pomeriggio si avrà la possibilità di sentire qualche proposta nuova, il resto lo continueremo a monitorare e, in attesa di risposte, proseguiremo il nostro lavoro di informazione e di formazione per il contrasto agli abbandoni.
martedì 6 febbraio 2018
Bernadette rischia di morire in un box...aiutiamola a trovare una famiglia
Bernadette se non trova presto adozione, rischia di lasciarsi morire in gabbia....non perché sia malata o anziana, ma solo perché ha bisogno di amore e di carezze.
Già non sempre sono le patologie a distruggere una vita, molto spesso sono, invece, l'indifferenza e l'abbandono a causare la morte di un animale.
Soprattutto quando la quotidianità è fatta di un freddo pavimento duro e di pareti grigie, che intrappolano i sogni e li lasciano morire da soli.
E questa è anche la storia di Bernadette - che vedete in queste foto -, la quale, dopo la morte di gran parte dei suoi cuccioli e l'adozione della sola superstite è, adesso, da sola è ha bisogno al più presto di trovare una sistemazione sicura, che le faccia scordare il dolore che da troppo tempo sta, ormai vivendo.
La sua sta diventando un'adozione ogni giorno sempre più urgente, proprio perché si teme per la sua salute.
I volontari, che da tempo la seguono, hanno scritto per lei un appello, che vi riporto qui di seguito integralmente:
"BERNADETTE non era un'ADOZIONE D'AMORE...ma per noi oggi lo è diventata! Non perchè sia vecchia o brutta o malata...anzi Bernadette è una bellissima volpinetta di taglia medio piccola. Ed è ancora giovane...ha solo 4 anni.
E' arrivata quasi un anno fa incinta, ha partorito 4 cuccioli dei quali una sola è sopravvissuta. E quella cucciola era la sua ragione di vita, il suo sole...l'accudiva e la proteggeva come solo una mamma sa fare.
Poi la piccola è stata adottata e da allora Bernadette si è spenta...la troviamo da sola nel suo box tutta tremante con gli occhi tristi.
Ha perso la gioia di vivere ed è diventata timorosa e schiva.
Ci fa una pena infinita vederla così disperata. Le abbiamo promesso che presto troveremo anche per lei una famiglia che la amerà come lei ha amato la sua cucciola.
Vi preghiamo di aiutarci...Bernadette si sta lasciando morire di malinconia!
Bernadette è a Caserta e si affida, chippato e vaccinato al centro nord solo a persone affidabili, solo con controlli pre e postaffido, regolare adozione e disponibilità a restare in contatto con noi nel tempo.
PER INFO scriveteci all'indirizzo ambraegiulia@gma il.com
compatibilmente con i nostri impegni di lavoro, RISPONDEREMO A TUTTI APPENA POSSIBILE".
compatibilmente con i nostri impegni di lavoro, RISPONDEREMO A TUTTI APPENA POSSIBILE".
I suoi occhioni tristi e teneri raccontano davvero di una quotidianità fatta di solitudine e vederla così fa male al cuore.
Ecco perché spero che qualcuno, proprio incrociando la profondità immensa di questo sguardo, possa aprire le proprie porte a Bernadette e tenerla con sé per sempre.
Come ogni volta, vi chiedo, se non potete adottare di condividere, fin quando non potremo scrivere anche per lei uno splendido lieto fine!
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