Ricordate l'articolo di qualche giorno fa sui conigli appesi davanti alla facciata della chiesa di Riparbella (PI) per spaventare i piccioni?
Ebbene una lettrice del blog, della quale non faccio il nome per ovvie ragioni di privacy, ma che ringrazio con tutto il cuore, qualche giorno dopo è andata proprio a Riparbella e ci ha inviato alcune foto della chiesa.
Così, come potete vedere dalla foto qui a destra, ora la facciata della chiesa è tornata pulita e dello scempio fatto con i poveri conigli - che seppur impagliati sono stati, comunque, dissacrati - non ne rimane traccia.
Sembra che il parroco abbia compreso - o almeno speriamo sia così - che non si possono usare dei cadaveri per far stare lontani altri esseri viventi, piccioni o altro animale che sia, dalla propria chiesa.
Che poi è la stessa Chiesa universale di San Francesco, che tanto ha fatto per ciascun fratello incontrato nel corso della propria esistenza, bipede o quadrupede fosse.
Le associazioni animaliste insorte, in questo caso, hanno avuto la meglio e non è una piccola vittoria, ma un grande esempio di come l'unione faccia non soltanto la forza, ma la differenza.
La contestazione pubblica dell'atto, anzi misfatto, nonché il coinvolgimento dei mass media è stato doveroso (qui un grazie va anche a Loredana Pronio, presidente della FederF.ID.A. onlus,ed alla sua trasmissione radiofonica AnimaliAmoli del martedì).
Infatti, mentre prosegue la raccolta di firme per il riconoscimento del coniglio quale animale da compagnia, sarebbe stato impensabile non prendere posizione nei confronti di chi usa questo stesso animale come spaventapasseri per mettere in fuga altri animali.
Un maltrattamento nel maltrattamento e a questo il mondo animalista ha detto NO. Un NO forte e deciso, proveniente non da una sola voce flebile, ma da un coro polifonico, all'interno del quale ognuno a suo modo e con le proprie possibilità ha reso più forte il messaggio.
La chiesa ora ha ripreso il proprio aspetto di pace e speriamo che fatti come questi non accadano mai più!
Sabrina Rosa
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